Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Abusi e minacce nel parco degli orrori Sotto «attenzione» decine di bambini

L’avvocato della famiglia di Fortuna: in una classe 5 ragazzine hanno subito violenze

- Vincenzo Esposito

3 un anno prima di Fortuna. Non aveva una scarpa. Non è mai stata trovata. Anche Fortuna non aveva una scarpa. Basta e avanza per parlare di palazzo degli orrori. Ma la sensazione è che il peggio debba ancora essere scoperto. Ne è convinto Angelo Pisani, avvocato che cura gli interessi della famiglia di Fortuna. Secondo indiscrezi­oni sarebbero decine i bambini «attenziona­ti» dalla Procura perché possibili vittime di abusi sessuali. L’ordine era già stato dato dal pm Federico Bisceglie che indagò per primo sul caso. E’ morto in un incidente stradale nel marzo di quest’anno. «Sì, ci sono casi sospetti. E’ bastato fare un po’ di indagini difensive - spiega l’avvocato Pisani - per capire che la situazione in questo quartiere di Caivano è drammatica. Bisognereb­be chiedere al governo di dichiarare lo stato di calamità criminale per i minori. Qui non ci sono leggi e a farne le spese sono i bambini». Ma ci sono altri elementi nuovi nell’inchiesta? «Sono stato nelle scuole e posso dire che in una classe ci sono cinque bambine che hanno subito abusi. Qualche maestra parla, altre stanno zitte per paura come molte madri oneste. Le segnalazio­ni però arrivano e da qui partono le osservazio­ni da parte dei magistrati. Nell’inchiesta si parla di pressioni sulla bambina di tre anni figlia della donna arrestata con il convivente tre giorni fa nel palazzo di Fortuna. Tutti i bambini abusati subiscono pressioni e minacce affinché non parlino. E nel Parco Verde ce ne sono tanti. E’ un orrore». Padre Patriciell­o conferma lo sgomento «ma chi dice che povertà e pedofilia vanno di pari passo dice una enorme bugia. In questo quartiere ci sono tante persone oneste, che lottano. Sono degli eroi solo perché badano ai loro figli. Altri fanno cose cattive. I magistrati scoprirann­o la verità. Io so soltanto che qui un vigile urbano non è mai entrato. Che polizia e carabinier­i arrivano soltanto quando c’è un morto a terra. Chi difende allora quei bambini? Questa è la domanda. Gesù ha detto: chi fa qualcosa ai bambini è come se lo facesse a me. La gente pensi a questo».

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Controlli Altalene nel Parco Verde, sullo sfondo i palazzi da cui sono caduti Fortuna (in alto) e Antonio
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Fino alla fine dell’emergenza sospesa la frequenza nella Ruggero Bonghi dei bambini di etnia rom che arrivano ogni giorno a lezione. Da loro si sarebbe diffusa l’infezione

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