Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Piotta da «Supercafone» al tour rap-rock-reggae
Non più idolo trash, stasera è in concerto al Lanificio
«Sono felice di ritornare a Napoli, città dalla quale manco dal 2007. Sono un grande fan di Enzo Avitabile e di James Senese che conobbi anni orsono sul set di un film dei Manetti Bros». Il Piotta, ormai ex «supercafone», approda stasera a Lanificio 25 di Porta Capuana col suo «Nemici Tour».
Simbolo del trash made in Italy a cavallo tra gli anni ’90 e il duemila, grazie alla sua hit-tormentone «Supercafone», il rapper romano al secolo Tommaso Zanello, nel tempo è riuscito a conquistarsi una fetta di credibilità divenendo oltre che musicista anche, produttore, sceneggiatore, editorialista e scrittore.
«Nel 2006 – dice – ho firmato il mio primo libro “Pioggia che cade, vita che scorr”’, mentre il secondo “Troppo avanti” è stato pubblicato nel 2008». Piotta ha firmato anche sigle tv e diverse colonne sonore dei film “Torino boys”, “Zora la vampira”, “Il segreto del giaguaro”, “Roma criminale”». Dal vivo Piotta proporrà anche i brani del suo nuovo cd «Nemici». «Questo – spiega – è un mix di rap, rock e reggae, che conferma la mia vocazione al crossover musicale e generazionale. Un’evoluzione trasversale testimoniato dalle collaborazioni con gli Afrika Bambaataa e Captain Sensible». Piotta nei suoi brani «rappa» la realtà italiana con le sue storie piene di contraddizioni: «La musica nasce dal basso e non dalla tv e dai suoi talent che mistificano la realtà. Ognuno ha bisogno dei suoi tempi e la tv con i suoi zoom sulle lacrime non te ne dà». E a chi gli chiede cosa sia successo al supercafone risponde: «Non lo rinnego, grazie a lui sono entrato nelle case di migliaia di persone anche se personalmente la cosa mi interessava fino a un certo punto. Faccio musica per essere non per apparire. Il mio pubblico è un altro, meno ampio, ma più ricettivo, attento a ciò che lo circonda».