Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Usura, ai domiciliari il ginecologo Magli
«Assieme ad un affiliato al clan Contini minacciò un imprenditore
I fatti risalgono al 2009, ma l’imprenditore li ha denunciati solo tre anni dopo, quando non ha retto più. La sua denuncia è molto precisa: nel 2009, nella speranza di rimettere in sesto l’azienda paterna, si rivolse a una società che eroga crediti. Ma la somma che gli occorreva, circa 250mila euro, era troppo alta: così, il direttore generale della società lo mise in contatto con Magli. Assieme a lui l’imprenditore andò a Lugano, dove il ginecologo prelevò il contante e gli fece firmare 60 cambiali a favore della madre. Molti soldi furono restituiti, poi i due si accordarono perché il saldo avvenisse con lavori edili svolti dal malcapitato imprenditore. Ma per quest’ultimo fu un pessimo affare: perse molto di più di quanto avrebbe dovuto restituire.
Di Carluccio lo minacciò, intimandogli di non chiedere più i soldi che gli spettavano. Il giorno in cui gli presentò Di Carluccio, Magli non gli diede appuntamento nel suo «straordinario appartamento in un parco privato di via Pacuvio», ma nell’ospedale San Giovanni Bosco.
Da lì si fece seguire in auto fino alla vicina via Filippo Maria Briganti, dove il medico scese, bussò a un citofono e fece intervenire il coindagato. Ha detto a verbale l’imprenditore: «Mi disse che era nel mio interesse, se volevo stare quieto, accordarmi col professore e non opporre resistenza all’ulteriore sconto da lui chiestomi». Durissime le parole del gip sul comportamento di Magli: «Magli ha agito con modalità particolarmente odiose, giungendo a utilizzare Di Carluccio, soggetto inserito in ambienti criminali organizzati, per minacciare l a v i t t i ma e convincerla alla restituzione del prestito. La condotta di Magli è dimostrativa di un’elevatissima capacità criminale; egli ha agito con determinazione e senza alcuno scrupolo. Proprio l’aver fatto intervenire Di Carluccio porta ad escludere l’occasionalità del fatto ed a ritenere l’indagato dedito alla co mmissione di re a t i del l a stessa specie»: dalle indagini, infatti, è emerso che il ginecologo ha prestato denaro ad altre persone. Un altro motivo che ha indotto il gip a disporre gli arresti domiciliari è stato il pericolo di fuga: Magli, come emerge da alcune telefonate del figlio Guglielmo, era pronto a rifugiarsi in Ungheria, Paese in cui formalmente già risiede.
Di Raffaele Magli le cronache giudiziarie si occuparono già negli anni Novanta, per una vicenda molto diversa: nel 1995 versò un miliardo di lire a titolo di risarcimento danni ai genitori di Giada, una bimba nata cinque anni prima grazie alla fecondazione in vitro e talassemica. Con questo atto, formalizzato davanti al pretore, Magli ottenne la remissione di querela da parte della coppia, che lo aveva accusato di aver adoperato il seme di un estraneo, per cui la bambina era nata malata. Per questa vicenda il ginecologo era stato rinviato a g i u d i z i o e s a r e b b e d ov u t o comparire davanti al pretore per rispondere di truffa e lesioni. Inoltre, Magli aveva avuto una censura dall’ Ordine dei medici e gli era stato anche interdetto l’ uso dello studio.
L’inchiesta La vicenda ricostruita dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza I lavori edili Il medico avrebbe imposto lavori edili in immobili di sua proprietà senza pagare