Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Inaccettabile vivere nella paura»
NAPOLI «Ci sono quartieri a Napoli dove vivere fa paura. Più paura dell’Isis. E questo è inaccettabile». L’assessore Alessandra Clemente dice, senza giri di parole, quello che tanti pensano. «Ci sono persone che non sono né figli dello Stato, né figli della camorra ed abitano in zone dove quotidianamente si rischia di finire ammazzati nella guerra fra i clan». Alessandra è figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra, e non ha mai accettato l’idea di «una città messa all’angolo. Ma per uscire dall’angolo tutti, nessuno escluso, dobbiamo metterci in gioco».
E occorre che tutti, adesso, si spendano perché la palestra ai Quartieri dove è stato ferito un pusher che lì si era rifugiato non resti chiusa.
«Conosco bene l’importanza di questo luogo. Conosco alcune mamme che considerano questa palestra e l’oratorio della chiesa come un punto di riferimento importante per i propri figli. Sarò lì oggi: non c’è dubbio che la palestra debba riaprire ed essere uno dei presidi per ribadire la forza della legalità».
La paura dei ragazzini, delle mamme e dei responsabili del centro è però comprensibile.
«Assolutamente. La città è attraversata dal terrore dopo una serie di fatti di sangue che hanno coinvolto, in modo diverso, una serie di innocenti. Per questo motivo dobbiamo stare vicino soprattutto a chi abita in zone difficili. Da luglio ad oggi c’è stata una sequela di morti, una barbarie. Ma c’è anche una mobilitazione forte. Martedì, ad esempio, in memoria di Luigi Galletta ci sarà una fiaccolata che partirà da Porta Capuana e attraverserà via Carbonara. Si intitola ‘’Luci di Speranza’’ ed è un nome che ben racconta la voglia di reagire di un quartiere».
Contro la camorra bastano le fiaccole?
«Non bastano, certo. Ma sono il segno tangibile di una presa di distanza, dove c ’è la forza di una comunità si riesce a reagire, a non sentirsi mai più figli di un dio minore. Noi abbiamo incontri periodici fra istituzioni e associazioni. Ci sono una serie di realtà positive che si stanno impegnando per portare messaggi di legalità e giustizia contro la camorra e ogni tipo di violenza. La fiaccolata, inoltre, si pone come momento di riflessione preparatorio alla grande mobilitazione cittadina #unpopoloincammino che parrocchie, associazioni, scuole e comitati stanno organizzando per il prossimo 5 dicembre».
L’Impegno «Per uscire dall’angolo tutti, nessuno escluso, dobbiamo metterci in gioco»