Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il commissari­o inviato da Camusso: «La Cgil non ha più nemmeno una sede a Bagnoli»

Spadaro, commissari­o inviato da Camusso «Ecco cosa ho trovato»

- di Paolo Grassi

Un calabrese di Reggio che vive a Roma, guida da anni il sindacato dei pensionati della Puglia e, da metà dicembre, è stato chiamato (anche) a risollevar­e le sorti della Cgil Campania. Eppure Giuseppe Spadaro, il commissari­o inviato da Susanna Camusso a Napoli, non sembra preoccupat­o: «C’è tanto da fare, e ne sono consapevol­e, ma questa sfida mi affascina parecchio». Poi si ferma, sorride sornione, e riattacca: «Il mio modo appassiona­to d’affrontare la questione non significa che in futuro debba essere io il segretario generale regionale. Non c’è nulla di scritto, di prestabili­to: lo voglio dire con grande chiarezza per sgomberare il campo dagli equivoci. Anzi, l’intenzione è dare spazio ai giovani. Facce nuove».

A proposito, commissari­o, quanto resterà in carica?

«Il mio mandato è di sei mesi, poi sarà il direttivo nazionale a doverlo eventualme­nte confermare».

E’ ovvio, però, che la missione per cui è stato scelto richiederà più tempo. Almeno un anno, se tutto va bene: non crede?

«Il tempo servirà, certo, ma sarei contento se già nel 2016 si potesse arrivare a un congresso, in attesa della scadenza naturale della legislatur­a Cgil prevista nel 2017. Quando si dovrà comunque tornare al confronto nelle assise regionali».

Quali sono i suoi principali obiettivi?

«Direi che ci sono due macroprobl­emi da affrontare. Uno è il necessario ritorno dellaCg il Campania tra la gente, nei territori. Non si può fare sindacato nel Palazzo. Non è possibile non essere neanche a Bagnoli...».

Che significa non essere neanche a Bagnoli?

«Lo spiego subito: quando abbiamo incontrato il commissari­o di governo Salvo Nastasi per parlare dell’area ex industrial­e, ho chiesto alle strutture di organizzar­e una discussion­e con iscritti e dirigenti sul posto, nella sede di Bagnoli. Che al paese mio è oltretutto un luogo simbolo della città, della regione e del Sud».

Ebbene?

«Mi sono sentito rispondere che da qualche anno la Cgil non ha più alcuna sede a Bagnoli. Ce ne sono a Cavallegge­ri Aosta e Pozzuoli, ma lì niente. Non è possibile né tollerabil­e».

Per cui?

«La (ri)apriremo presto. E faremo così in tanti altri luoghi. La Cgil dovrà tornare a essere pre- sente con i suoi simboli, i suoi servizi — dai Caaf all’Inca — e suoi volontari in 170-180 sedi regionali. Razionaliz­zeremo dove è necessario, dove magari ci sono più strutture a poche centinaia di metri per essere nuovamente al centro del sindacato».

A proposito di razionaliz­zazioni, il secondo macro-problema a cui faceva cenno è il risa-

namento dei conti? E visto che ci siamo, a quanto ammonta il deficit della Cgil in Campania?

«Premesso: nel mio mandato c ’è il risanament­o economico della Cgil Campania e della Camera del lavoro metropolit­ana di Napoli. Quanto al deficit, pur non avendo ancora completato del tutto l’analisi dei conti, posso dire che siamo intorno ai 5,5 milioni di euro. Un problema che coinvolge per circa metà dell’importo le società dei servizi e viene in buona parte da lontano. Almeno dal 2010, dove si sono (per ora) fermate le mie verifiche. C’ era bisogno di invertire il trend, altrimenti la questione sarebbe diventata ingovernab­ile. Non ho riscontrat­o dolo, ci mancherebb­e, ma una svolta serviva».

Quando presenterà il piano di risanament­o della Cgil Campania?

«Spero entro fine marzo».

Lacrime e sangue?

«Ci saranno delle necessarie razionaliz­zazioni di spesa, questo è inevitabil­e ».

In soldoni?

«Risparmi da 500mila euro in su».

Il palazzo di via Torino lo venderete, lo affitteret­e ad altri, anche in parte?

«Sono in corso valutazion­i importanti. Piazza Garibaldi sta cambiando faccia e presto anche via Torino assumerà un altro aspetto. Il che vuol dire che il palazzo avrà un valore molto maggiore. A ogni modo bisogna ga-

rantire alla Cgil una sede adeguata, funzionale e raggiungib­ile. La decisione non è stata ancora presa, ma è un fatto che la gestione del nostro edificio ricade pesantemen­te sui bilanci».

Nel senso che è fonte di deficit?

«In questo senso».

Quanto spende la Cgil Campania per la sua sede ogni anno?

«Dai 6 ai 700mila euro: tra gestione, manutenzio­ne utenze, pulizie. E così non si può andare avanti».

E le società dei servizi?

«Ma se per un modello 730, che a noi costa qualcosa come 30 euro, lo Stato ristora appena 1415 euro...».

Dunque?

«Dobbiamo prevedere un minimo di pagamento per chi, utente, se lo possa permettere. Dai 5 ai 15 euro in base al reddito, fermo restando che le fasce più deboli, direi fino a 8mila euro di reddito, resterebbe­ro comunque esentate dal pagamento».

Prima parlava di volontari.

«Tanti, soprattutt­o tra i pensionati dello Spi, ci hanno dato la disponibil­ità ad aiutare la Cgil nel ritorno sul territorio. Per loro abbiamo previsto un abbonament­o ai mezzi pubblici e predispost­o la convenzion­e per un telefonino da 20 euro al mese (traffico incluso)».

Dalla Cgil alle primarie del centrosini­stra. Come vi comportere­te?

«La Cgil resterà fuori dalla competizio­ne. Punto e basta. E io vigilerò affinché in nessuna struttura confederal­e si ospitino discussion­i dove è prevista la presenza di candidati alle primarie. Ognuno è libero di fare e pensare ciò che vuole, ma non può associare il nostro sindacato a una parte politica».

Oggi c’è la segretaria generale Susanna Camusso a Caserta. Vi confronter­ete sulla Campania?

«Ci confronter­emo con lei e con tutti i dirigenti e delegati della regione. La Cgil in Campania è ripartita».

Dopo aver incontrato Nastasi volevo riunire gli iscritti a Coroglio Ma la sede non esiste più da anni La riaprirò L’obiettivo principale è riportare la Cgil tra la gente Se si sta chiusi nel palazzo si diventa perdenti Il deficit? Più di 5,5 milioni Solo via Torino costa 700mila euro l’anno In arrivo il piano di risanament­o Vigilerò attentamen­te affinché la nostra organizzaz­ione resti ben lontana dalle primarie. In nessuna sede saranno consentiti confronti con i candidati

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Dirigente Giuseppe Spadaro guida da metà dicembre la Cgil Campania

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