Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I medici: così abbiamo salvato Giulia Pia, pesa 2 chili e 200 grammi e respira da sola Per la mamma sarà molto più dura

- di Raffaele Nespoli

«E’ stata una lotta contro il tempo, appena quella donna è arrivata ci siamo resi conto di quanto fosse grave la situazione». Fiorella Paladino, responsabi­le del prontos occorso del Cardar el li,ri costruisce i drammatici momenti dell’arrivo in ospedale di Carla, data alle fiamme dal compagno dopo un litigio.

La donna, soccorsa da un vicino, è stata trasportat­a d’urgenza al Cardarelli. «Nonostante non fossimo stati preallerta­ti – dice la Paladino, in pochi istanti siamo riusciti ad allestire l’equipe necessaria ad intervenir­e». Attorno a Carla si sono alternati rianimator­i, chirurghi della terapia intensiva, chirurghi del reparto gran- di ustionati, un ginecologo e un neonatolog­o. Doppia la missione da portare a termine, cercare di stabilizza­re la donna e salvare la vita della piccola che portava in grembo. Per questo è stato necessario intubarla e trasferirl­a in sala operatoria per un cesareo d’emergenza. Tutto è durato solo pochi minuti, in poco più di un giro di lancette l’equipe del professor Fabio Sirimarco è riuscita a far nascere la piccola. Appena 2 chili e 200 grammi, ma già abbastanza sviluppata da riuscire a respirare autonomame­nte. Ora la piccola Giulia Pia, questo il nome che è stato scelto per lei dai familiari, resta ricoverata nella terapia intensiva neonatale. Le sue condizioni lasciano ben sperare. Resta invece ricoverata nella rianimazio­ne del reparto Grandi Ustionati, e in pericolo di vita, la madre, che ha riportato ustioni (anche di terzo grado) sul 40 per cento del corpo. Le fiamme le hanno deturpato il volto e gran parte del tronco.

A rendere le ustioni ancora più gravi è stato il fatto che la donna indossasse vestiti in gran parte sintetici, che si sono letteralme­nte fusi con la pelle. Per lei le prossime ore saranno decisive. Quella di Carla e della piccola Giulia Pia è una storia che ha coinvolto profondame­nte il personale del Cardarelli, ancora sotto choc per la morte della giova- ne Gabriella Cipolletta. Voci interne all’ospedale parlano di una vera e propria procession­e silenziosa di camici bianchi, tutti (con grandissim­a discrezion­e) interessat­i alle condizioni della piccola Giulia Pia e di sua madre. Hanno passato la sera in ospedale anche i familiari della donna. In particolar­e, pare che la madre di Carla abbia scoperto cosa fosse accaduto alla figlia solo dopo essere arrivata in pronto soccorso. Sino a quel momento pensava che la ragazza avesse avuto un incidente, non sapeva che a ridurla in quelle condizioni fosse stato l’uomo che invece avrebbe dovuto amarla e proteggerl­a.

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Sorvegliat­a Carabinier­i sul luogo dell’aggression­e

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