Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cavalleggeri, dopo i colpi due molotov contro il palazzo
NAPOLI Ancora raid a colpi di proiettili e bottiglie molotov a Napoli dopo analoghi episodi avvenuti nella notte tra sabato e domenica scorsi. Due bottiglie incendiarie sono state lanciate in via Amerigo Crispo, nella zona di Cavalleggeri d’Aosta, all’esterno di un’abitazione al piano terra: hanno danneggiato le pareti esterne. Si tratta della stessa abitazione contro la quale nella prima mattinata di ieri erano stati sparati colpi di kalashnikov. Sul fatto indaga la polizia. Da accertare se nella zona vi sia qualche pregiudicato finito nel mirino di esponenti di clan rivali. Un altro episodio molto grave è avvenuto dall’altra parte della città, nel centro storico. In via Imbriani, a Materdei, infatti colpi d’arma da fuoco hanno frantumato i vetri di alcune auto parcheggiate in strada, mentre altri sette proiettili si sono conficcati nella saracinesca di una struttura nella quale si trovano slot machine. Solo per un caso nessun passante è rimasto coinvolto nella sparatoria. Proprio nella stessa zona, i carabinieri della stazione Stella hanno arrestato per detenzione abusiva di armi e munizioni da guerra Gennaro De Rosa, 37enne, della Sanità, ritenuto contiguo al clan Esposito, attivo nel quartiere, e Wissem Naili, 31 anni, originario di Tripoli, non in regola con le norme sull’immigrazione. Nel corso della perquisizione domiciliare a casa di De Rosa, i militari hanno notato che il terrazzo dell’abitazione era comunicante con il tetto di un vicino supermercato, attraverso un cancelletto. I carabinieri hanno quindi seguito la pista, ispezionando anche quelle pertinenze. In una cabina elettrica hanno scovato un borsone e una valigia contenenti un fucile mitragliatore di produzione cinese tipo «kalashnikov» - carico e pronto all’uso -, 27 munizioni da guerra, otto cartucce Winchester e due giubbotti antiproiettile: praticamente un arsenale per agguati in piena regola. L’arma sarà inviata al Racis di Roma per verificare il suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o intimidazioni. Intanto non si è ancora spenta l’eco dell’agguato avvenuto a Ponticelli l’altra sera in cui è rimasto vittima un parente del boss Sarno. Nel quartiere dell’area orientale c’è molta preoccupazione e da tempo i residenti chiedono un rafforzamento della presenza di polizia e carabinieri.