Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lorenzo Insigne figlio de Dios «Io Diego l’ho visto solo in tv»

Dieci gol e l’obiettivo Europei. «Lo scudetto? Un sogno che ci piace»

- Monica Scozzafava © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Devo tanto a Zeman E’ stato il mio maestro E ringrazio Sarri Inutili i paragoni con Maradona Resta il più grande di tutti

La fotografia più tenera della favola di Lorenzo Insigne è la seguente: suo padre Carmine, ogni santo giorno, lo accompagna all’allenament­o a Castel Volturno. Pioggia, vento o caldo torrido che sia. Lo aspetta per un paio d’ore, lo osserva dalla rete che recinta il campo. Aspetta che il figlio finisca e, insieme, vanno via. Se la seduta è doppia, il signor Carmine torna a casa per pranzo e nel pomeriggio si rivede al campo. Esattament­e come il papà di un ragazzino adolescent­e che frequenta la scuola calcio. Sempre lì a chiedersi se il figlio giocherà titolare la prossima partita, a rimprovera­rlo se lo ha visto svogliato, ad osannarlo per la tocco magico del suo sinistro. Carmine è un papà normale di un ragazzo che però normale non è. E’ il talento italiano più forte nel suo ruolo, è il giocatore che oggi tutti paragonano a Maradona. E’ il figlio de Dios che ha visto Diego soltanto in tv. E’ il numero dieci che il Napoli non ha. La maglia è stata ritirata dopo l’addio del Pibema oggi sarebbe cucita addosso al talento di Frattamagg­iore che incanta con i suoi assist, delizia con le traiettori­e che disegna per la palla. E si ripete, dai venti metri su punizione (lo aveva fatto già a Dortmund) piazzando la sfera nell’angolino. Come Diego. Dieci è un numero che gli appartiene: i gol realizzati finora in campionato nella stagione della sua definitiva consacrazi­one. Il numero della maglia dei sogni da bambino, ma anche la somma delle reti realizzate nelle tre stagioni napoletane. Cifra doppia che non si verificava dai tempi del Foggia e del Pescara di Zeman. Lorenzo Insigne era un ragazzino ma il rapporto con il suo maestro boemo era e resta speciale. Nell’intervista rilasciata ieri sera a «Tiki Taka» ha inviato ancora una volta un messaggio a Zeman: «Quello che sto facendo adesso è anche merito suo, non dimentico mai i suoi insegnamen­ti». Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, resta la favola di un bambino che all’età di dieci anni si alzava al mattino alle sei, aiutava suo padre al mercato. Andava poi a scuola e di pomeriggio finalmente giocava a calcio. Resta l’intuizione del dirigente sportivo Giuseppe Santoro, che quando Lorenzo aveva 17 anni, dall’Olimpia Sant’Arpino lo portò al Napoli per millecinqu­ecento euro. Era stato già scartato dagli osservator­i dell’Inter perchè troppo basso. Leggero, anche. Da Zeman a Mazzarri, che lo fece esordire in A, a Benitez e a Sarri. L’anno di gloria è appena iniziato, e il ct Conte non potrà farne a meno per gli Europei. «Lavoro al massimo per la mia squadra - ha detto ancora Insigne - sperando che mister Conte mi noti». E’ l’Insigne migliore di sempre, esaltato dallo scacchiere tattico di Maurizio Sarri. «Devo molto a lui e anche ai miei compagni che mi mettono nelle condizioni di far bene. Maradona è un mito lontano e vicino. «La- sciamo stare i paragoni con Diego: sono inutili, lui è il più forte di tutti i tempi. A Napoli sognano di rivivere i trionfi di Maradona? Io ho visto solo qualche video di quegli anni e posso solo dire che cercheremo di fare un grande campionato». La promessa del Pibe di Frattamagg­iore, che dopo la straordina­ria partita contro l’Empoli di domenica (un assist-cammeo per Higuain e un gol su punizione) è corso nella chiesa di Sant’Assunta con sua moglie Genny per ricevere il sacramento della cresima. Può essere l’anno dei trionfi, con lo scudetto e la convocazio­ne agli Europei. Lorenzo eGenny (sposati solo civilmente) a fine campionato rinnoveran­no la promessa di matrimonio in Chiesa. Papà Carmine è già emozionato, Insigne canticchia: «Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te».

 ??  ?? Lo scugnizzo Lorenzo Insigne, domenica, dopo il gol su punizione che ha dato il primo vantaggio al Napoli Nell’intervista rilasciata a «Tiki Taka», Insigne ha intonato «Un giorno all’improvviso»
Lo scugnizzo Lorenzo Insigne, domenica, dopo il gol su punizione che ha dato il primo vantaggio al Napoli Nell’intervista rilasciata a «Tiki Taka», Insigne ha intonato «Un giorno all’improvviso»

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