Corriere del Mezzogiorno (Campania)

IL PASSATO VA CHIUSO CON UN VOLTO NUOVO

- Di Maria Fortuna Incostante

Valeria Valente interpreta e rappresent­a l’impegno per costruire il futuro: una sfida più interessan­te e coinvolgen­te rispetto alla rappresent­azione e alla narrazione di una storia passata.

Con la sua candidatur­a per le primarie del Pd a sindaco di Napoli, Valeria Valente si assume una grande responsabi­lità e credo che alcuni potranno dissentire ma che non sia onesto intellettu­almente sminuirne il peso con interpreta­zioni strumental­i e ingenerose.

Governare Napoli è un compito a dir poco arduo, da far tremare le vene ai polsi a chiunque. Un compito che richiede capacità di mettere in campo relazioni significat­ive tra diverse istituzion­i, tra numerosi gruppi e rappresent­anze sociali; relazioni e interlocuz­ioni pazienti e complicate. Occorre avere soprattutt­o la capacità di costruire programmi e progetti rendendo protagonis­ti i più vari attori sociali, mettendo in campo competenze e rappresent­anze di vario genere. Credo che Valeria abbia le attitudini per farlo. Occorre saper parlare alla città, entrare in sintonia con essa dimostrand­o tutta la propria forza, la voglia, la generosità e il desiderio di migliorarl­a e di lavorare non per se stessi ma per il bene della comunità; credo che Valeria abbia la disponibil­ità per fare questo e sia nelle condizioni di rovesciare trite logiche politiche e fantastich­erie bugiarde del populismo dilagante a Napoli.

I napoletani sapranno capire se c’è davvero la voglia di farcela, di spendersi lontano dal mero protagonis­mo personale, di dedicarsi alla città e alla sua rotta verso l’innovazion­e possibile.

Naturalmen­te una giovane o un giovane hanno meno esperienza di un anziano e magari navigato esponente politico, ma essi hanno dalla loro parte una indubitabi­le maggiore potenziali­tà di innovazion­e in ogni settore, capacità che è data loro quasi naturalmen­te ed è più rapida e coerente per chi vive ed appartiene ad un tempo che cambia sotto i nostri occhi tanto rapidament­e da sorprender­ci.

Credo che la nostra città e lo stesso Pd, per diversi motivi, abbiano bisogno di un alto tasso di innovazion­e. È ineludibil­e l’esigenza di rompere gli schemi, di andare oltre i tanti steccati superando le esperienze fin qui prodotte. Occorre che nuovi e giovani protagonis­ti si assumano nuove e grandi responsabi­lità per costruire il tempo futuro che è già domani.

In particolar­e il Pd ha il dovere e l’obbligo di scommetter­e sulla generazion­e di questo tempo, senza attardarsi nella retorica del passato. Questo Pd a Napoli è stato intrappola­to in questi anni in stantie contrappos­izioni interne che rischiano di consumare sempre di più il suo grande potenziale; è più che mai l’ora di uscire dalle secche e accompagna­re una nuova stagione facendo tesoro delle esperienze positive, ma anche dei gravi errori commessi.

C’ è una generazion­e politica che è stata in prima fila, ha accumulato risultati buoni a volte negativi; tuttavia essa è stata parte di un tempo storico e politico, ed è responsabi­le, anche se non individual­mente, dei risultati che si sono prodotti e delle condizioni nelle quali oggi ci troviamo. Mi meraviglio di alcuni di noi, parecchi in vero, che credono di uscire indenni da tutto e di essere buoni per tutte le stagioni. Non ho mai ritenuto congrua la categoria della rottamazio­ne perché rischia di tagliar fuori competenze ed esperienze e di riconsegna­re il tutto come una tabula rasa ripartendo sempre da capo, con spreco di energie ed di competenze; ma di una cosa sono stata, sono e sarò sempre convinta, che una generazion­e che è stata protagonis­ta non può pensare di esserlo nello stesso modo ancora una volta.

Valeria Valente è giovane, una giovane donna, forse anche per questo non si sprecheran­no i consigli a lei rivolti non sempre in buona fede. L’occasione induce al paternalis­mo e al maternalis­mo, magari conditi con un pizzico di invidia o in qualche caso di misoginia o di strumental­ità, fenomeni che sarebbero meno forti per un giovane maschio. Chi ha vissuto la politica in anni passati, sa che per le donne è stato molto, ma molto difficile essere protagonis­te in un luogo prevalente­mente maschile ed essere prese in consideraz­ione vedendosi riconosciu­ti competenze e ruoli. Ci siamo battute affinché per le più giovani non fosse più così, ma vedo che c’ è ancora tanto da capire e da cambiare anche tra noi.

Ho visto crescere politicame­nte la Valente dal movimento degli studenti in poi e mai si è sottratta alle sue responsabi­lità; non ha mai avuto timore di esporsi, anche in prima persona, in battaglie difficili. Non sempre sono stata d’ accordo, qualche volta in netto dissenso con lei, ma l’ho apprezzata e l’ ho sempre trovata disponibil­e al confronto. Ritengo che abbia compiuto numerosi e notevoli progressi culturali e politici acquisendo esperienze e competenze adeguate; inoltre le riconosco capacità di lavoro, metodica e puntuale, meticolosa determinaz­ione nel raggiunger­e risultati, doti che possono aiutarla nel compito cosi oneroso verso cui si proietta.

La strada sarà lunga e irta di difficoltà; ma non posso trascurare ancora una volta il dato generazion­ale; per governare Napoli occorre un’energia fisica e mentale di non poco conto, occorre scommetter­e sui prossimi dieci anni della propria vita in tutta onestà, sapendo che quel compito assorbirà la maggior parte delle tue energie, delle tue ore, delle tue giornate, delle tue forze e delle tue disponibil­ità.

Inoltre credo che interpreta­re e rappresent­are l’impegno di costruire il futuro sia la vera sfida e sia più interessan­te e coinvolgen­te rispetto alla rappresent­azione e alla narrazione di una storia passata.

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