Corriere del Mezzogiorno (Campania)
IL PASSATO VA CHIUSO CON UN VOLTO NUOVO
Valeria Valente interpreta e rappresenta l’impegno per costruire il futuro: una sfida più interessante e coinvolgente rispetto alla rappresentazione e alla narrazione di una storia passata.
Con la sua candidatura per le primarie del Pd a sindaco di Napoli, Valeria Valente si assume una grande responsabilità e credo che alcuni potranno dissentire ma che non sia onesto intellettualmente sminuirne il peso con interpretazioni strumentali e ingenerose.
Governare Napoli è un compito a dir poco arduo, da far tremare le vene ai polsi a chiunque. Un compito che richiede capacità di mettere in campo relazioni significative tra diverse istituzioni, tra numerosi gruppi e rappresentanze sociali; relazioni e interlocuzioni pazienti e complicate. Occorre avere soprattutto la capacità di costruire programmi e progetti rendendo protagonisti i più vari attori sociali, mettendo in campo competenze e rappresentanze di vario genere. Credo che Valeria abbia le attitudini per farlo. Occorre saper parlare alla città, entrare in sintonia con essa dimostrando tutta la propria forza, la voglia, la generosità e il desiderio di migliorarla e di lavorare non per se stessi ma per il bene della comunità; credo che Valeria abbia la disponibilità per fare questo e sia nelle condizioni di rovesciare trite logiche politiche e fantasticherie bugiarde del populismo dilagante a Napoli.
I napoletani sapranno capire se c’è davvero la voglia di farcela, di spendersi lontano dal mero protagonismo personale, di dedicarsi alla città e alla sua rotta verso l’innovazione possibile.
Naturalmente una giovane o un giovane hanno meno esperienza di un anziano e magari navigato esponente politico, ma essi hanno dalla loro parte una indubitabile maggiore potenzialità di innovazione in ogni settore, capacità che è data loro quasi naturalmente ed è più rapida e coerente per chi vive ed appartiene ad un tempo che cambia sotto i nostri occhi tanto rapidamente da sorprenderci.
Credo che la nostra città e lo stesso Pd, per diversi motivi, abbiano bisogno di un alto tasso di innovazione. È ineludibile l’esigenza di rompere gli schemi, di andare oltre i tanti steccati superando le esperienze fin qui prodotte. Occorre che nuovi e giovani protagonisti si assumano nuove e grandi responsabilità per costruire il tempo futuro che è già domani.
In particolare il Pd ha il dovere e l’obbligo di scommettere sulla generazione di questo tempo, senza attardarsi nella retorica del passato. Questo Pd a Napoli è stato intrappolato in questi anni in stantie contrapposizioni interne che rischiano di consumare sempre di più il suo grande potenziale; è più che mai l’ora di uscire dalle secche e accompagnare una nuova stagione facendo tesoro delle esperienze positive, ma anche dei gravi errori commessi.
C’ è una generazione politica che è stata in prima fila, ha accumulato risultati buoni a volte negativi; tuttavia essa è stata parte di un tempo storico e politico, ed è responsabile, anche se non individualmente, dei risultati che si sono prodotti e delle condizioni nelle quali oggi ci troviamo. Mi meraviglio di alcuni di noi, parecchi in vero, che credono di uscire indenni da tutto e di essere buoni per tutte le stagioni. Non ho mai ritenuto congrua la categoria della rottamazione perché rischia di tagliar fuori competenze ed esperienze e di riconsegnare il tutto come una tabula rasa ripartendo sempre da capo, con spreco di energie ed di competenze; ma di una cosa sono stata, sono e sarò sempre convinta, che una generazione che è stata protagonista non può pensare di esserlo nello stesso modo ancora una volta.
Valeria Valente è giovane, una giovane donna, forse anche per questo non si sprecheranno i consigli a lei rivolti non sempre in buona fede. L’occasione induce al paternalismo e al maternalismo, magari conditi con un pizzico di invidia o in qualche caso di misoginia o di strumentalità, fenomeni che sarebbero meno forti per un giovane maschio. Chi ha vissuto la politica in anni passati, sa che per le donne è stato molto, ma molto difficile essere protagoniste in un luogo prevalentemente maschile ed essere prese in considerazione vedendosi riconosciuti competenze e ruoli. Ci siamo battute affinché per le più giovani non fosse più così, ma vedo che c’ è ancora tanto da capire e da cambiare anche tra noi.
Ho visto crescere politicamente la Valente dal movimento degli studenti in poi e mai si è sottratta alle sue responsabilità; non ha mai avuto timore di esporsi, anche in prima persona, in battaglie difficili. Non sempre sono stata d’ accordo, qualche volta in netto dissenso con lei, ma l’ho apprezzata e l’ ho sempre trovata disponibile al confronto. Ritengo che abbia compiuto numerosi e notevoli progressi culturali e politici acquisendo esperienze e competenze adeguate; inoltre le riconosco capacità di lavoro, metodica e puntuale, meticolosa determinazione nel raggiungere risultati, doti che possono aiutarla nel compito cosi oneroso verso cui si proietta.
La strada sarà lunga e irta di difficoltà; ma non posso trascurare ancora una volta il dato generazionale; per governare Napoli occorre un’energia fisica e mentale di non poco conto, occorre scommettere sui prossimi dieci anni della propria vita in tutta onestà, sapendo che quel compito assorbirà la maggior parte delle tue energie, delle tue ore, delle tue giornate, delle tue forze e delle tue disponibilità.
Inoltre credo che interpretare e rappresentare l’impegno di costruire il futuro sia la vera sfida e sia più interessante e coinvolgente rispetto alla rappresentazione e alla narrazione di una storia passata.