Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nicodemo: «Io con Bassolino Valente non avrà i nostri voti»

Nicodemo: «Antonio va rispettato, senza lui in campo non si sarebbe discusso di nulla»

- Di Simona Brandolini

«Il percorso delle primarie è stato s bagli a to . Bassolino? Andrò alla sua iniziativa sabato. Con le mie idee». Si definisce «equivicino», Francesco Nicodemo a tutti e tre i candidati. Ma poi aggiunge: «Antonio merita rispetto e lo dico io che non sono mai stato bassolinia­no». E annuncia« che molti miei amici sosterrann­o Bassolino, altri Sarracino», nessuno Valeria Valente. E che «il Pd può vincere le elezioni contro il sindaco a targhe alterne Luigi de Magistris».

NAPOLI Nel totonomi c’è finito anche lui, spesso. Francesco Nicodemo, al secolo il più renziano dei renziani, nello staff di Palazzo Chigi. «È vero, da luglio ho ricevuto pressioni da segretari di circolo, eletti del Pd, pezzi importanti della città perché mi candidassi. Ho spiegato a tutti che non era la mia partita e che sarei stato a disposizio­ne del partito e della squadra per unire, per ricucire i rapporti che in questi anni si sono rotti. Ho detto a tutti che avrei lavorato per i destini generali della città e non per la mia ambizione personale. Ho resistito alla vanità. E so che ho fatto bene».

Avrà fatto bene, ma l’unità con tre candidati in campo non esiste. D’altronde si tratta di primarie. Lei che farà?

«Sono per la equivicina­nza ai candidati».

Equivicina­nza? È diventato democristi­ano?

«Se la sentisse la buonanima di mio nonno comunista. No, è solo buonsenso. Le primarie si stanno costruendo come un momento interessan­te. Ho sempre pensato che dovessero essere una sfida po-

litica societàe non civile. tra Ma candidatin­on mi della ha convinto il percorso».

Cioé?

«Le cose erano già chiare a settembre potevamo cominciare prima. Mi spiace, perché non sono mai stato bassolinia­no, ma non divento oggi antibassol­iniano. Chi immagina una campagna per fermare qualcuno sbaglia».

Le candidatur­e si chiudono oggi. Par di capire che saranno tre i candidati. Cosa ne pensa?

«Bassolino porta con sé l’esperienza, così Valente e Sarracino coraggiosa­mente porta avanti la battaglia generazion­ale. Non ho capito se Ranieri di candida o no. Io sono perché lui si candidi, per togliere alibi a tutti».

Ma non sosterrà nessuno?

«Io no perché non mi ha convinto il percorso. Si è pensato per l’ennesima volta di risolvere una vicenda con accordi e controacco­rdi, immaginand­o che in politica la somma faccia il totale, non è così».

Ma si riferisce all’accordo romano con il quale si è scelta Valeria Valente?

«Valeria Valente si è candidata e ha fatto bene, ma si è pensato in un primo momento di demandare ad altri o alla società civile, il che significa che il gruppo dirigente napoletano ha sbagliato tutto. Da questo punto di vista ha ragione Bassolino: se lui non fosse stato in campo non si sarebbe discusso di nulla».

Sostiene Bassolino?

«Ripeto: equivicina­nza. Certo le persone a me più vicine e che in qualche maniera hanno costruito un percorso con me

stanno scegliendo liberament­e. Un grande pezzo sta con Bassolino, un altro con Sarracino. La partita è napoletana e le carte sono mischiate».

E nessuno dei suoi sosterrà Valente?

«Al momento no».

Sa che Bassolino venerdì e sabato lancerà le primarie delle idee?

«Chi avrà bisogno di un contributo di idee lo avrà. Detto questo, sabato Bassolino fa un’iniziativa, a cui mi ha chiesto di partecipar­e e io ovviamente ci sarò. Sono diventato suo amico quando gli altri erano altrove».

Per lei non è una candidatur­a fuori tempo?

«Bassolino è stato generoso, ha cominciato un percorso quando il Pd era fermo: sono convinto che lo faccia perché vuole bene alla città e pensa di poter dare un contributo. Io lo rispetto e vorrei che tutti lo rispettass­ero. Sui riposizion­amenti personali ho visto cose che voi umani, ma le teniamo per dopo le elezioni. Lui è venuto alla Fonderia, ora ricambio con le mie idee».

Con Marco Sarracino siete

stati insieme alla prima Leopolda.

«Vero. Sono molto contento che Marco abbia fatto questa scelta. Gli sono molto legato, politicame­nte siamo molto dis t a nt i , però gl i a uguro una grande fortuna. Gli ho dato solo un consiglio: di non mettersi a fare una sorta di Masaniello antirenzia­no perché non va da nessuna parte e poi di non entrare in una dinamica sterile sul vecchio e nuovo. Tutti hanno un passato, ma bisogna dimostrare di saper fare il sindaco di Napoli, di avere una visione della città e spero che almeno un candidato alle primarie dica che Napoli è al centro dell’azione del governo visto che due colossi come Cisco e Apple stanno aprendo qui e investendo sul nostro capitale umano».

Il Pd secondo lei davvero può giocarsela?

«Secondo me sì. Perché de Magistris è un sindaco a targhe alterne. Un giorno media col governo, il giorno dopo no. Serve invece un sindaco che riconnetta la città con l’Italia. Ci sono le condizioni per vincere. Ma dipende dal Pd».

Sono equivicino ai candidati ma nessuno di quelli del mio gruppo voterà Valente Il percorso non mi ha convinto E chi pensa a una campagna per fermare qualcuno sbaglia

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Renziano Francesco Nicodemo, componente dello staff di palazzo Chigi

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