Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per Giulia Pia cure e coccole La madre resta gravissima

- Di Raffaele Nespoli

Giulia Pia è nata in condizioni drammatich­e. Sua madre è stata bruciata dall’ex compagno. La piccola è assistita amorevolme­nte da tutta la Neonatolog­ia del Cardarelli. Ancora gravissime le condizioni di sua madre.

NAPOLI Il reparto della Terapia intensiva neonatale (Tin) del Cardarelli è stretto da quattro giorni attorno alla piccola Giulia Pia. Lei, come tutti gli altri bimbi nati prematuri, ha bisogno non solo delle migliori cure, ma anche di percepire amore. E’ venuta al mondo all’improvviso, scampata alla morte solo grazie alla bravura dei medici. Giulia Pia sembra aver superato le fasi più critiche, ma la prognosi potrà essere sciolta solo nel giorno in cui finalmente verrà dimessa. Perorare sta protetta nella tranquilli­tà di quel reparto, reso off limits a chiunque. Regala smorfie che sembrano sorrisi ai parenti della sua mamma. E per loro sono gli unici momenti di sollievo. «Gulia Pia – dice il primario della Tin Aniello Pugliese – ha le nostre cure e il nostro affetto». Poi precisa «lo stesso che c’è per tutti i bambini ricoverati qui. Capisco che la sua storia abbia creato una forte empatia nell’opinione pubblica, ma non ci sono disparità di trattament­o. Diamo il 110 per cento a tutti i nostri piccoli pazienti». Sulle condizioni della bimba il dottor Pugliese non si sbilancia, del resto la famiglia ha chiesto che non ci siano ulteriori dichiarazi­oni. Difficile strappare un commento a chiunque lavori nella Tin. I medici e gli infermieri entrano ed escono frettolosa­mente dal reparto, evitando il più possibile contatti con la stampa. Poco distante, nella terapia intensiva del reparto grandi ustionati, c ’è la mamma di Giulia Pia. Carla Caiazzo resta in coma farmacolog­ico e le sue condizioni sono ancora gravi. Anche quando sarà fuori pericolo dovrà essere sottoposta a una lunga serie di interventi chirurgici. Ieri in ospedale c’era anche l’assessora regionale Chiara Marciani. «Non ho potuto vederla – dice – le sue condizioni non lo permettono ancora. Ma non importa, tornerò ancora. Per ora credo sia importante chela famiglia possa sentire la vicinanza delle istituzion­i». L’assessora, colpita da questa drammatica storia, ma anche da molte altre che hanno avuto meno clamore, ha spiegato di essere a lavoro per fare in modo che presto siano aperti tutti e 67 i centri antiviolen­za previsti in Campania. «Il 25 novembre scorso – aggiunge – abbiamo siglato un protocollo con l’ Ufficio scolastico regionale, l’ Ordine degli psicologi el’ Anci. Permettere in campo iniziative concrete contro la violenza. Puntare sull’ informazio­ne ed entrare nelle scuole sono le uniche strade che possono portare risultati». Chiara Marciani parla anche della possibilit­à che la Regione decida di costituirs­i parte civile in questa e in tutti gli altri casi di violenza sulla donne. «Valuteremo i profili giuridici, è l’unico modo per lanciare un segnale forte».

 ??  ?? Neonatolog­ia Un reparto di terapia intensiva neonatale
Neonatolog­ia Un reparto di terapia intensiva neonatale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy