Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Sto in una prigione di lusso» Quando Lavezzi voleva andar via

La conversazi­one tra il Pocho e il suo agente Mazzoni, indagati per irregolari­tà tributarie Su Chavez: «Aperto il conto al Negro?». Il procurator­e: aspetto la nuova banca svizzera

- Titti Beneduce

NAPOLI «Tu poi gli hai aperto il conto al Negro? Perché il Negro ha i soldi che gli sono entrati del premio». Così, il 26 gennaio del 2012, il calciatore Ezequiel Lavezzi, all’epoca al Napoli, parlava con il suo procurator­e Alejandro Mazzoni. L’intercetta­zione, di cui finora si conosceva solo la sintesi, è agli atti dell’inchiesta sulle presunte irregolari­tà tributarie in cui sono indagati oltre 60 tra presidenti, giocatori e procurator­i tra cui, appunto, Lavezzi e Mazzoni. I due parlavano in spagnolo e il colloquio è stato tradotto in italiano da un interprete. Il telefono del calciatore er a i ntercet t a to nell ’a mbito delle indagini sulla rapina subita poco tempo prima dalla fidanzata, Yanina Screpante. Secondo gli inquirenti, il Negro è il calciatore Cristian Chavez, che per un breve periodo ha giocato nel Napoli. Il «premio» è la somma di denaro che gli veniva corrispost­a in modo illecito con un giro di false fatturazio­ni.

Mazzoni: «Bisogna fare un nuovo conto, si deve chiedere a Ale di inviare le nuove carte. Hanno appena aperto la nuova banca, quella svizzera».

Lavezzi: «Perché il Negro ha i soldi che gli sono entrati del premio... Così li manda fuori».

Mazzoni: «Si, me l’ha detto, me l’ha detto che ne ha circa 80, è perfetto». Si tratta, secondo gli inquirenti, di circa 80.000 euro di provenienz­a illecita versati al calciatore dalla Società Calcio Napoli».

Ma dall’ intercetta­zione emerge anche la voglia del fuo- riclasse argentino di lasciare Napoli dopo cinque anni: nella nostra città si sentiva prigionier­o. Lo si comprende dal discorso che Mazzoni ha fatto a De Laurentiis e riferisce a Lavezzi.

Mazzoni: «E’ andata... ti dico che credo molto bene, abbiamo parlato del tema che tu...tu al Napoli non giochi più, gli ho detto: non è un problema né con la società, né con lei, né col progetto... nessun problema, solo che il ragazzo non ce la fa più, vive da cinque anni chiuso in casa, in un carcere di lusso e di questo abbiamo già parlato l’anno scorso in barca. Lui mi ha detto: sì, sì, ma come prima cosa si deve trovare la squadra che paghi la clausola. Gli ho detto: “Pres (abbreviazi­one di presidente, ndr), la clausola è un prezzo orientativ­o in modo che la società sia protetta, un prezzo alto, quando la abbiamo messa».

Lavezzi, interrompe­ndo: «Ma noi siamo stati chiari!».

Mazzoni: «Credo che se uno trova una società... se gli interessi a una società come Manchester City, Paris Saint Germain, quei tipi di società che spendono quantità di soldi, si rispetta la clausola, altrimenti io credo che il prezzo logico è 25 milioni di euro. Va bene, va bene (cita De Laurentiis, ndr), lavoriamo su questo, sarà un problema toglierlo dal Napoli però si lavorerà per questo. Quindi... bene, io credo che è andata molto bene perché l’argomento è stato messo in mezzo, ovviamente lui ha detto: noi l’abbiamo valorizzat­o. No, Pres, non è così, quando lui è arrivato era già un campione, sono cresciuti insieme, io credo che il Napoli gli abbia dato molto però anche lui ha dato molto al Napoli: tutti dettagli che sono normali in questi tipi di conversazi­oni ma... ma la realtà è che... bene, bene».

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Indagati Ezequiel Lavezzi e il procurator­e Alejandro Mazzoni Qui sopra il calciatore Chavez

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