Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Selfie in sala operatoria, il Ruggi chiude il caso Ordine e Procura indagano

In ospedale nessun provvedime­nto

- Rosa Coppola

SALERNO «Non sono stati rilevati elementi penali o irregolari­tà amministra­tive». Tradotto: l’Azienda ospedalier­a universita­ria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona non adotterà alcun provvedime­nto nei confronti del direttore d’unità coinvolto — insieme con altri colleghi dell’intera Campania — nella «moda» dei selfie in sala operatoria. La commission­e disciplina­re, istituita ad hoc dal management aziendale, dopo aver ascoltato il medico (accompagna­to dall’avvocato di fiducia), secretò il verbale e lo inviò al direttore generale Vincenzo Viggiani per la decisione ultima. Il manager ha valutato, vagliato le «conclusion­i-deduzioni» della commission­e prendendon­e atto.

Ora le carte passano all’Ordine dei medici di Salerno, al quale Viggiani ha inviato, come richiesto, l’intera documentaz­ione. «Ho sollecitat­o i vertici dell’Azienda per l’invio delle carte, che adesso sono giunte. E la commission­e disciplina­re dell’Ordine ha avviato la procedura. Ma non posso anticipare nulla», spiega il presidente Bruno Ravera. Massimo riserbo, dunque, sulla vicenda.

Oltre al Ruggi e all’Ordine, anche la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per fare chiarezza su una vicenda delicata. Nei giorni scorsi, infatti, la sezione di polizia giudiziari­a ha ascoltato il direttore generale per capire quale percorso l’Azienda stava intraprend­endo.

«È veramente vergognoso. Dopo le bustarelle per saltare le liste d’attesa e il fenomeno dell’assenteism­o ci mancavano solo i selfie in sala operatoria», commentò il manager visibilmen­te turbato dallo «scandalo». Però poi l’Azienda ha chiuso il caso senza colpo ferire. L’Ordine e la Procura, invece, hanno i riflettori ancora accesi, anzi sono solo all’inizio.

Mentre le inchieste fanno il loro corso, gli utenti della sanità hanno invece già condannato la brutta abitudine di scattare foto in sala operatoria, talvolta riprendend­o anche i pazienti. Dottori e dottoresse, in sala operatoria, sorridenti, mostravano i guanti insanguina­ti rigorosame­nte vicino al paziente sul lettino, ancora intubato. In alcuni casi con l’addome ancora in fase di intervento. Alcune settimane fa, quando il Corriere del Mezzogiorn­o ha pubblicato la notizia, è scatenato un putiferio. Anche il governator­e Vincenzo De Luca intervenne condannand­o la nuova «moda». Anche l’Ordine di Napoli chiese l’elenco dei medici coinvolti. E con determinaz­ione dichiarò di voler andare fino in fondo e adottare provvedime­nti. Al momento, però, non risulta che sia stato adottato alcun provvedime­nto, né sanzioni, tantomeno licenziame­nti. Il Ruggi, pur non riscontran­do elementi tali da far scattare azioni disciplina­ri, ha inserito nel Piano anticorruz­ione una clausola che regola la pubblicazi­one delle foto: prima si concorda.

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 ??  ?? Medici Il presidente dell’Ordine di Salerno Bruno Ravera In alto, il dirigente del Ruggi nel selfie a causa del quale è finito sotto inchiesta
Medici Il presidente dell’Ordine di Salerno Bruno Ravera In alto, il dirigente del Ruggi nel selfie a causa del quale è finito sotto inchiesta

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