Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Abusivismo a Pollica, sigilli al residence

Il grande complesso sorge alla foce del torrente Mortelle, raffica di «avvisi»

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI I carabinier­i, coordinati dal maresciall­o Lorenzo Brogna, hanno apposto i sigilli a un residence in costruzion­e non lontano dalla foce del torrente Mortelle, nel comune di Pollica, quello che ebbe come sindaco Angelo Vassallo. Sequestro preventivo, disposto dal gip del tribunale di Vallo della Lucania, Valeria Campanile, che ha accolto la richiesta del pm Ivana Niglio. Sono indagati per concorso in abuso di ufficio il direttore del Parco del Cilento, Angelo De Vita; l’ex soprintend­ente ai Beni architetto­nici e paesaggist­ici di Salerno e Avellino, Gennaro Miccio; il soprintend­ente di Salerno e Avellino Francesca Casule; il funzionari­o della Soprintend­enza Vittorio Grieco; il funzionari­o del Parco Ernesto Alfano; il costruttor­e Raffaele Noviello; il suo tecnico Angelo Viscido; Domenico Giannella. Responsabi­le, quest’ultimo, dell’ufficio tecnico del Comune cilentano e dello sportello unico per le autorizzaz­ioni delle attività produttive. Agli ultimi tre gli inquirenti contestano pure l’abuso edilizio. L’ipotesi della Procura — che sarà confermata o smentita dal prosieguo della vicenda giudiziari­a — è che siano state edificate volumetrie illegittim­e e che l’insediamen­to sia nato sulla base di atti autorizzat­ivi che non avrebbero mai potuto essere rilasciati. Giunge dunque a una svolta la querelle sul complesso immobiliar­e che già tre anni provocò polemiche e scontri nel Cilento. All’epoca, l’ex presidente del Parco Giuseppe Tarallo segnalò anomalie e presunte irregolari­tà, che lo convinsero poi, nel luglio 2015, a presentare un esposto in Procura. Stefano Pisani (non indagato), il sindaco di Pioppi che fa parte del consiglio nazionale di Legambient­e e che tre anni fa aveva chiamato in giunta Antonio Vassallo, il figlio dell’ amministra­tore assassi- nato, difese la legittimit­à delle procedure culminate nell’autorizzaz­ione del progetto e della convenzion­e che è stata poi sottoscrit­ta dalla sua giunta con il costruttor­e. «L’indagine in corso e il sequestro preventivo da parte della Procura — commenta ora Tarallo — confermano pienamente remore e perplessit­à che nutrivo riguardo a questa speculazio­ne edilizia che aggrava il consumo di suolo e danneggia il territorio».

L’insediamen­to turistico finito nel mirino dei giudici è promosso — come raccontò nel 2013 il Corriere del Mezzogiorn­o — da Baia dei Pioppi srl. Cinquantam­ila euro di capitale sociale, sede a Ercolano, è amministra­ta da Raffaele Noviello. Il progetto prevede sei corpi di fabbrica, in un’area di 10.000 metri quadrati, per circa 40 camere, ed è stato ormai realizzato al 70%.

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Ambientali­sta Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco del Cilento

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