Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Higuain è affamato E va in gol di pancia

Il Napoli supera la Lazio (2-0) L’arbitro ferma la gara per i cori razzisti a Koulibaly

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NAPOLI La vittoria del Napolisull­a Lazio scivola facile facile. Due a zero, Higuain timbra il cartellino e Callejon torna ancora una volta goleador. Il gioco del Napoli è talmente collaudato da apparire quasi monotono almeno per sessanta minuti. Ci pensa l’arbitro a movimentar­e il solito spartito. Il signor Irrati ferma il gioco nel secondo tempo per quattro minuti per i cori insistenti a sfondo razzista dei tifosi laziali presenti sugli spalti. «Buu», il bersaglio era Koulibaly. Il giudice di gara dà un esempio di grande civiltà, volto a sensibiliz­zare le coscienze. Sarri porta a casa la settima vittoria consecutiv­a e può anche risparmiar­e le energie per le prossime due gare, Carpi e Juventus. A metà ripresa toglie Insigne per Mertens e Higuain per Gabbiadini. Se inviti gli avversari a pressare, significa poi che devi attaccare lo spazio. Elementare, Watson. Sarri è il normal one, e la linearità della sua organizzaz­ione di gioco, impone che le geometrie siano disegnate con il righello e le linee tirate, mai tratteggia­te. Inizia così la partita. Con la squadra di Pioli che non è spaventata dalla forza degli avversari, imposta la gara e lo fa con ritmi alti. Il Napoli non soffre, ma si adegua. Asseconda con intensità e buona circolazio­ne della palla la volontà dei padroni di casa. E colpisce due volte nel giro di ventisei minuti. Higuain marca il cartellino e mette il sigillo numero 23 alla ventitrees­ima partita della stagione. Il gol non è bellissimo e Marchetti, che respinge corto sul primo tiro ha parecchie responsabi­lità sulla ribattuta in rete che il Pipita fa con la pancia, ma l’azione che porta al gol è pregevole. L’assist che Callejon serve al compagno è millimetri­co. Lo spagnolo, sempre tra i protagonis­ti dello spartito di Maurizio Sarri, due minuti più tardi capitalizz­a l’invenzione di Insigne: passaggio in profondità per lo spagnolo che, solo davanti a Marchetti, supera il portiere con un pallonetto. Si va all’intervallo senza recupero e Sarri si arrabbia probabilme­nte nello spoglia- toio per qualche leggerezza difensiva sia di Strinic (schierato al posto di Ghoulam) che di Koulibaly. Insigne fa il doppio ruolo. Attacca e difende, fa l’esterno e il terzino. Ma il sacrificio vale la settima vittoria consecutiv­a e la distanza tenuta ferma con la Juve (vittoriosa contro il Genoa) di due punti in classifica. Pioli ha infatti chiesto ai suoi di alzare il baricentro e le sue punte iniziano ad insidiare l’area avversaria. Prima Klose, poi Mauricio e ancora Keita: la Lazio pressa e insiste. Ma gli azzurri sono attenti e portano a casa la vittoria. Anche Jorginho porta a casa l’ammonizion­e (era diffidato). Salterà il Carpi e non la Juve. Settima vittoria di fila, con gol di Callejon (numero sette) e sette è anche il numero dei gol che tra andata e ritorno il Napoli ha rifilato alla Lazio.

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