Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Iervolino: «Sconvolgen­te lo scambio di denaro»

L’ex sindaco: «Quelle persone le conosco, mai avrei pensato che potessero fare cose del genere»

- Di Monica Guerzoni

Ho visto quei video e ho trovato lo scambio di denaro sconvolgen­te. Ho riconosciu­to persone che conosco bene e che stimavo, che ritenevo ottimi presidenti di municipali­tà: mai avrei immaginato potessero fare cose del genere. Le primarie vanno sospese».

ROMA Rosa Russo Iervolino è «veramente addolorata per come sono andate le primarie del Pd, a Roma e Napoli». L’ex sindaco della città partenopea, che è stata quattro volte ministro e che, a 79 anni, conserva intatta la passione politica, si sente ancora una fondatrice del Pd e si augura che Matteo Renzi «raddrizzi presto la barra».

Cosa l’ha più colpita, il crollo dell’affluenza nella Capitale o i presunti brogli a Napoli?

«Il problema di Napoli è molto più grave, perché la campagna elettorale è stata vissuta come una lotta tra i candidati, piuttosto che come una possibilit­à per far conoscere le proprie idee e i propri programmi. Chi si candida a sindaco dovrebbe dire cosa vuole fare per cambiare la città, piuttosto che insolentir­e l’avversario politico».

Ha visto il video del sito Fanpage ai seggi?

«Sì, ho visto quelle immagini sull’ipad e

ho trovato lo scambio di denaro sconvolgen­te. Ho riconosciu­to persone che conosco molto bene e che stimavo, che ritenevo ottimi presidenti di municipali­tà e che mai avrei immaginato poter fare cose del genere».

Da quel che ha visto, pensa che gli esponenti del Pd abbiano dato agli elettori solo l’euro di obolo o qualcosa in più?

«Purtroppo, temo che nessuno si faccia corrompere per un euro».

Lei ha sentito Bassolino in queste ore?

«No, non ci sentiamo da un po’ di tempo».

Pensa che lo sconfitto abbia fatto bene a presentare ricorso?

«Di lui si può pensare bene o male, ma Bassolino appartiene a una generazion­e che considerav­a il proprio partito una cosa seria. Sono certa che avrà ragionato sul rischio di fare del male al Pd, e se poi ha deciso di presentarl­o ha fatto bene».

Le primarie di Napoli vanno annullate?

«Se ci sono stati brogli, vanno senz’altro sospese. Le primarie sono uno strumento delicatiss­imo e prezioso, se usato seriamen-

te. Altrimenti è meglio tornare indietro, a quando i candidati venivano scelti nelle segrete stanze».

Abolire le primarie?

«Buttarle via no, ma regolarle sì. Bisogna dire con chiarezza chi ha diritto al voto, così che non succeda come in passato, con i cinesi in fila e gli elettori portati con i pullman. Il problema è sempre lo stesso. Lo strumento delle primarie è ottimo, se i presuppost­i so-

no la lealtà e la buona fede».

Come valuta il crollo dell’affluenza a Roma?

«Mi preoccupa molto, ma ha una spiegazion­e. Se fai scelte importanti senza consultare la base, come chiamare il commissari­o a governare il partito o cacciare il sindaco, perché mai i tuoi elettori dovrebbero votare alle primarie? Se ne stanno a casa...».

Roberto Giachetti però ha stravinto.

«Giachetti è un’ottima persona, ma anche lui è stato indicato dall’alto. E allora ti verrebbe da dire “sceglitelo te, il candidato sindaco”. Siamo su un piano inclinato. Io vedo uno scivolamen­to che mette paura».

Parla del partito o del governo?

«Da sistema democratic­o stiamo diventando un sistema sempre più oligarchic­o. Non dico dittatoria­le, ma non più democratic­o».

Lei, che era tra i 45 componenti del Comitato promotore ai tempi di Prodi, si sente ancora un esponente del Pd?

«Con dolore, sì».

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