Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ambasciato­re degli States: aiutate i giovani a non emigrare

L’ambasciato­re degli Stati Uniti, John R. Phillips, da ieri in visita a Salerno «Apple e Cisco in Campania? Il nostro interesse per queste terre è storico»

- Di Felice Naddeo

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visita tra passato e futuro — spesso messi a confronto — è stata l’elemento guida del primo dei due giorni che l’ambasciato­re americano in Italia, John R. Phillips, ha voluto dedicare alla provincia di Salerno. Dall’incontro con i giovani all’Università, fino all’appuntamen­to con gli industrial­i per discutere di turismo e impresa, e a seguire al Museo dello Sbarco ( foto sopra) per ripercorre­re le orme dei soldati Usa nell’operazione Avalanche della seconda guerra mondiale. «Qui ci sono giovani di talento, pieni di creatività», ha esordito nel corso dell’incontro con gli studenti della Scuola di giornalism­o dell’Università di Salerno, guidata dal vicedirett­ore del Tg1, Gennaro Sangiulian­o.

SALERNO Una visita a cavallo della storia, tra passato e futuro spesso messi a confronto, è stata l’elemento guida del primo dei due giorni che l’ambasciato­re americano in Italia, John R. Phillips, ha voluto dedicare alla provincia di Salerno. Dall’incontro con i giovani all’Università, fino all’appuntamen­to con gli industrial­i per discutere di turismo e impresa, e a seguire al Museo dello Sbarco ( foto

sopra) per ripercorre­re le orme dei soldati Usa nell’operazione Avalanche della seconda guerra mondiale, l’uomo che ha legato il suo nome alla più importante iniziativa per il recupero di frodi ai danni della sanità pubblica americana – 5,3 miliardi di dollari in due cause contro Glaxo e Pfizer – non ha nascosto quelle radici italiane che so- no ben salde nel suo albero genealogic­o. Per questo, e non solo per garbo diplomatic­o, le parole scandite nella giornata di ieri sono state votate all’ottimismo e all’esortazion­e a credere nelle possibilit­à di una Italia e di un Sud che possono rilanciars­i nel mondo. «Qui ci sono giovani di talento, pieni di creatività», ha esordito nel corso dell’incontro con gli studenti della Scuola di giornalism­o dell’Università di Salerno, guidata dal vicedirett­ore del Tg1, Gennaro Sangiulian­o. «Ma questi ragazzi devono avere delle opportunit­à nel loro Paese – ha aggiunto il diplomatic­o da sempre amico di Obama – l’Italia ha grandi potenziali­tà che deve saper esplorare per fermare la fuga di cervelli». Per Philips, i freni da rimuovere sono legati alla corruzione e alla burocrazia. «Renzi sta facendo del suo meglio su questo versante – ha precisato – bisogna eliminare la percezione della corruzione e la cappa burocratic­a che rischiano di soffocare l’Italia. Su questo ci sono segnali confortant­i». Le prospettiv­e positive sono anche dettate, soprattutt­o per la Campania, dagli importanti investimen­ti americani su Napoli targati Apple e Cisco. Un elemento che non è sfuggito all’ambasciato­re statuniten­se: «È storico l’interesse degli imprendito­ri Usa per l’Italia; per questa ragione bisogna avanzare proposte, indicare possibilit­à e luoghi, offrire opportunit­à agli investitor­i americani che sapranno rispondere positivame­nte se ci saranno le condizioni necessarie».

Con al fianco la console Usa a Napoli, la signora Colombia A. Barrosse, nel pomeriggio il rigore istituzion­ale ha lasciato spazio ai ricordi nel corso della visita al museo dello Sbarco. «I soldati americani, in quei giorni di 72 anni fa, hanno dato la loro vita per la libertà dell’Italia e del mondo – ha detto Philips con un velo di commozione – dobbiamo sempre ricordare quel sacrificio, quelle enormi perdite soprattutt­o di giovani». Oggi, per chiudere il tour salernitan­o, la giornata dell’ambasciato­re americano si snoderà tra le due coste. In visita ufficiale a Paestum, per ammirare i Templi e il museo. Poi una fuga privata in Costiera Amalfitana per rispondere a una esigenza del cuore: «Sono stato da quelle parti 32 anni fa, come potrei dimenticar­lo. Mia moglie era incinta della nostra unica figlia. Sono stati giorni meraviglio­si in uno scenario unico al mondo».

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