Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Non nego quei danni E c’è chi rema contro»
NAPOLI Non si nasconde dietro un dito il sovrintendente archeologo Massimo Osanna. Ammette le criticità che tormentano il sito di Pompei. Anche se precisa che alcuni danni danni evidenziati nelle foto pubblicate ieri dal Corriere del Mezzogiorno, risalgono a più di un anno fa. «Per esempio — afferma — il distacco dell’intonaco del larario nella casa della regina d’Olanda era già avvenuto nella primavera dell’anno scorso. Lo stato di precarietà interessava tutta quell’area chiusa al pubblico, dove da tempo non avveniva attività di manutenzione. Attualmente si sta operando per la messa in sicurezza generale».
Quindi il degrado è sotto controllo, professore?
«Purtroppo siamo di fronte a fenomeni ai quali in passato non si è stati capaci di mettere fine. Conosciamo la situazione, anche se osservo che qualcuno rema contro».
Chi?
«Chi specula, senza alcun senso etico, su questi problemi. Ma di questo non parlo, semmai presenterò un esposto».
I danni al basolato determinati dai «dumper»?
«È vero, in determinate occasioni hanno lasciato sul basolato tracce di gomme degli pneumatici».
Ma è propri necessario utilizzare i veicoli pesanti?
«Non si può farne a meno, altrimenti sarebbe impossibile far affluire il materiale necessario per gli interventi e non si rispetterebbero i tempi. Il problema è la vigilanza. Io, più volte ho visitato i cantieri. E ho constatato che non tutte le ditte sono scrupolose allo stesso modo. Per questo motivo ho imposto una serie di precauzioni. Ora la situazione sembra normalizzata. Che dire? Un incidente può sempre accadere, ma noi abbiamo una squadra di ottimi restauratori, pronti alle emergenze».
Qualche novità positiva?
«Il 15 marzo apriremo al pubblico cinque nuove case, nelle quali stiamo ricostruendo gli antichi giardini comprese le statue».