Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pezzella, da Marano a Palermo con il Napoli tatuato sul braccio
NAPOLI Portieri, difensori e attaccanti. La Campania non smette di sfornare giocatori dal futuro roseo. Il nuovo talento si chiama Giuseppe Pezzella, 19 anni a novembre, terzino sinistro, ma può giocare anche a destra, di origini maranesi (nonno Enzo e nonna Anna sono della città dell’area nord di Napoli) che ha vissuto tra Quarto e Licola, a pochi passi dalla rotonda Maradona. Gioca con la maglia del Palermo che domenica sfiderà il Napoli, il suo Napoli di cui è tifoso sin da bambino. Ha esordito in A contro l’Atalanta e da allora ha giocato tre partite da titolare. E’ cresciuto calcisticamente a Monteruscello, vicino Pozzuoli, nella scuola diretta dai fratelli Ruta, Rodolfo e Michele, un’eccellenza in Campania nella formazione di giovani calciatori. A 9 anni tutti si sono innamorati della sua forza fisica, della sua capacita di spingere sulla fascia e difendere. Sulle sue tracce c’era anche il Napoli, su intuizione all’epoca di Beppe Santoro. Poi la spuntò il Palermo. Nel capoluogo siciliano si è trasferito a 15 anni. A scoprirlo e a volerlo fortemente, Giorgio Perinetti, ex dirigente del Napoli, e Dario Baccin ex azzurro (dal 2000-2002) nonché responsabile del settore giovanile rosanero, ma anche Ciro Femiano, attuale diesse dell’Ischia, e collaboratore dello stesso Perinetti, che ha un particolare feeling con la scuola calcio di Monteruscello. E’ stato il padre Pasquale ad assecondare la passione del figlio. Tutti i giorni lo ha portato ad allenarsi e Giuseppe si è ritagliato subito un grande spazio tra i suoi coetanei, emergendo per impegno e forza fisica. «Da piccolo – ha detto il padre Pasquale - giocava solo a calcio. Non ha mai mostrato interesse per altri sport. Noi lo abbiamo assecondato. E ora siamo molto orgogliosi dell’esordio in serie A e della sua carriera: conoscendolo siamo sicuri che non si monterà la testa». Ha la maglia numero 97, il suo anno di nascita, ma sul braccio un tatuaggio dal significato inequivocabile: 1926, l’anno di nascita del Napoli. Quest’estate ha firmato anche il primo contratto da professionista con scadenza nel 2018. «E’ stata una gioia per tutti noi – ha spiegato il papà. Lui si ispira nel ruolo a Roberto Carlos. E’ inutile dire che la squadra del cuore è il Napoli».