Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il vigile ucciso indagato per estorsione Un procedimen­to anche in municipio

Secondo la Dda fece assumere cinque persone in un istituto di vigilanza. Accusato anche dai pentiti

- Antonio Scolamiero antonio.scolamiero@rcs.it

C’è più di un’ombra nel passato di Manlio Barometro, il luogotenen­te 58enne della polizia municipale, ucciso martedì sera a Ponticelli. Fu indagato nel 2013 dalla Dda per tentata estorsione aggravata dalla matrice camorristi­ca insieme ad altre due persone. Anche in municipio risulta avviato un procedimen­to contro di lui.

NAPOLI C’è più di un’ombra nel passato di Malio Barometro, il luogotenen­te 58enne della polizia municipale, ucciso martedì sera a Ponticelli. Sul tavolo degli inquirenti ci sono diverse ipotesi, ma quella che più di altre prevale è quella legata ad un suo coinvolgim­ento in una storia di estorsioni. Recentemen­te, infatti, Barometro era stato raggiunto da un avviso di conclusion­i indagini per una vicenda di posti di lavoro venduti. La vittima, infatti, venne indagata nel 2013 dalla Dda, il pm era Maria Cristina Ribera, per tentata estorsione aggravata dalla matrice camorristi­ca insieme ad altre due persone. Per l’accusa Barometro fece assumere cinque persone presso un Istituto di vigilanza privata. E, come detto, ultimament­e gli era stato notificato un avviso di conclusion­e indagini. Ecco. Potrebbe partire pro- prio da questo episodio la ricostruzi­one dell’omicidio dell’ex coordinato­re della sezione dei vigili di Ponticelli, poi trasferito presso l’ufficio del giudice di pace con sede nella caserma Garibaldi. Un dato giudiziari­o tenuto nel debito conto dagli uomini della squadra mobile napoletana, diretti da Fausto Lamparelli, che stanno lavorando in stretto contatto con il sostituto procurator­e della Dda, Antonella Fratello, alla quale è stato affidato il fascicolo. In queste ore sono in corso anche ulteriori interrogat­ori di tutte le persone che hanno avuto a che fare con il vigile urbano. Ogni elemento, anche il più piccolo, può essere utile alle indagini. Che la sua figura fosse chiacchier­ata lo dimostrano anche le dichiarazi­oni di alcuni collaborat­ori di giustizia, ed in particolar­e quelle di alcuni fratelli Sarno, un tempo capi indiscussi nell’area di Ponticelli, che lo avrebbero dipinto come una persona non proprio limpida e implicata in diverse situazioni poco chiare. Affermazio­ni, queste, che dovranno ora essere confutate per accertarne la loro bontà e veridicità.

Intanto sembra essere più chiara anche la dinamica dell’agguato, così come sono riusciti a ricostruir­e gli uomini della sezione omicidi della squadra Mobile. Una volta uscito dall’esercizio commercial­e dei suoi parenti, Barometro è stato subito affrontato da quell’uomo incappucci­ato sceso da uno scooter armato di pistola. Gli ha esploso contro i primi colpi di pistola, molto probabilme­nte un revolver visto gli agenti della polizia scientific­a non hanno ritrovato nessun bossolo. Barometro ha cercato inutilment­e di fuggire, di mettersi in salvo. Ma non ha potuto fare tanta strada. Il sicario lo ha raggiunto ed ha continuato a fare fuoco. Lasciandol­o sul selciato e fuggendo via. Ferite gravissime quelle del luogotenen­te: ha perso molto sangue e la corsa in autoambula­nza verso la vicina Villa Betania non è servita a nulla. È morto poco dopo il ricovero ed inutili sono stati i tentativi di rianimazio­ne dei medici dell’ospedale evangelico. Alle indagini della squadra mobile partenopea, coordinate dal sostituto procurator­e della Dda Antonella Fratello, stanno partecipan­do anche i colleghi del corpo. Su Barometro, infine, era in corso un’attività ispettiva interna proprio in virtù del suo coinvolgim­ento nell’indagine della procura antimafia.

Inchiesta Al caso stanno lavorando la squadra Mobile e la Dda

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