Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il vigile ucciso indagato per estorsione Un procedimento anche in municipio
Secondo la Dda fece assumere cinque persone in un istituto di vigilanza. Accusato anche dai pentiti
C’è più di un’ombra nel passato di Manlio Barometro, il luogotenente 58enne della polizia municipale, ucciso martedì sera a Ponticelli. Fu indagato nel 2013 dalla Dda per tentata estorsione aggravata dalla matrice camorristica insieme ad altre due persone. Anche in municipio risulta avviato un procedimento contro di lui.
NAPOLI C’è più di un’ombra nel passato di Malio Barometro, il luogotenente 58enne della polizia municipale, ucciso martedì sera a Ponticelli. Sul tavolo degli inquirenti ci sono diverse ipotesi, ma quella che più di altre prevale è quella legata ad un suo coinvolgimento in una storia di estorsioni. Recentemente, infatti, Barometro era stato raggiunto da un avviso di conclusioni indagini per una vicenda di posti di lavoro venduti. La vittima, infatti, venne indagata nel 2013 dalla Dda, il pm era Maria Cristina Ribera, per tentata estorsione aggravata dalla matrice camorristica insieme ad altre due persone. Per l’accusa Barometro fece assumere cinque persone presso un Istituto di vigilanza privata. E, come detto, ultimamente gli era stato notificato un avviso di conclusione indagini. Ecco. Potrebbe partire pro- prio da questo episodio la ricostruzione dell’omicidio dell’ex coordinatore della sezione dei vigili di Ponticelli, poi trasferito presso l’ufficio del giudice di pace con sede nella caserma Garibaldi. Un dato giudiziario tenuto nel debito conto dagli uomini della squadra mobile napoletana, diretti da Fausto Lamparelli, che stanno lavorando in stretto contatto con il sostituto procuratore della Dda, Antonella Fratello, alla quale è stato affidato il fascicolo. In queste ore sono in corso anche ulteriori interrogatori di tutte le persone che hanno avuto a che fare con il vigile urbano. Ogni elemento, anche il più piccolo, può essere utile alle indagini. Che la sua figura fosse chiacchierata lo dimostrano anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ed in particolare quelle di alcuni fratelli Sarno, un tempo capi indiscussi nell’area di Ponticelli, che lo avrebbero dipinto come una persona non proprio limpida e implicata in diverse situazioni poco chiare. Affermazioni, queste, che dovranno ora essere confutate per accertarne la loro bontà e veridicità.
Intanto sembra essere più chiara anche la dinamica dell’agguato, così come sono riusciti a ricostruire gli uomini della sezione omicidi della squadra Mobile. Una volta uscito dall’esercizio commerciale dei suoi parenti, Barometro è stato subito affrontato da quell’uomo incappucciato sceso da uno scooter armato di pistola. Gli ha esploso contro i primi colpi di pistola, molto probabilmente un revolver visto gli agenti della polizia scientifica non hanno ritrovato nessun bossolo. Barometro ha cercato inutilmente di fuggire, di mettersi in salvo. Ma non ha potuto fare tanta strada. Il sicario lo ha raggiunto ed ha continuato a fare fuoco. Lasciandolo sul selciato e fuggendo via. Ferite gravissime quelle del luogotenente: ha perso molto sangue e la corsa in autoambulanza verso la vicina Villa Betania non è servita a nulla. È morto poco dopo il ricovero ed inutili sono stati i tentativi di rianimazione dei medici dell’ospedale evangelico. Alle indagini della squadra mobile partenopea, coordinate dal sostituto procuratore della Dda Antonella Fratello, stanno partecipando anche i colleghi del corpo. Su Barometro, infine, era in corso un’attività ispettiva interna proprio in virtù del suo coinvolgimento nell’indagine della procura antimafia.
Inchiesta Al caso stanno lavorando la squadra Mobile e la Dda