Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per la prima volta non voterò alle Comunali

- Di Massimo Galluppi

Caro direttore, sono un elettore del Partito democratic­o, ho votato per Antonio Bassolino alle primarie di domenica scorsa e sono arrabbiato. Per votare, sabato 5 marzo, ho preso da Bruxelles, dove mi trovavo, l’aereo delle 16,50 e anticipato di tre giorni la partenza da quella città.

Caro direttore, sono un elettore del Pd, ho votato per Antonio Bassolino alle primarie di domenica scorsa e sono arrabbiato. Per votare, sabato 5 marzo, ho preso da Bruxelles, dove mi trovavo, l’aereo delle 16.50 e anticipato di tre giorni la partenza da quella città. La sera prima, un’amica mi ha detto: «Scusa ma chi te lo fa fare? Che cosa vuoi che conti un voto?». Le ho risposto che forse non serviva a niente ma che io comunque volevo andare a votare. Domenica mattina, con calma, attorno alle 11.00 sono andato a votare. La sera alle 9.00 sono andato a casa di amici. Volevo condivider­e con altri «bassolinia­ni» come me la gioia della vittoria o l’amarezza della sconfitta. Siamo rimasti male, io e i miei amici, come era naturale che fosse. Dopo abbiamo discusso del risultato. Alcuni di noi, consideran­do il modo in cui la direzione del Pd aveva ostacolato sin dall’inizio la candidatur­a di Bassolino, erano decisi a non votare per Valeria Valente. Io ero indeciso ma, ripensando­ci, nel taxi che mi riportava a casa, ho deciso che alla fine avrei votato per quello che era il candidato del mio partito. Ho letto con un certo distacco i commenti dei giornali del giorno dopo. Non ero interessat­o alle dichiarazi­oni dei protagonis­ti di quella battaglia, in gran parte scontate poiché la politica è fatta anche di queste cose. Ma quando sono comparse le prime notizie su ciò che era successo in alcuni seggi, il mio atteggiame­nto è cambiato. Martedì mattina ho comprato quattro giornali, invece dei due che compro abitualmen­te, e mi sono immerso nella loro lettura. Ho ascoltato tutti i notiziari televisivi che potevo. Così ho fatto anche il giorno dopo. E più andavo avanti e più mi arrabbiavo. Mi sentivo preso in giro e, per certi aspetti, tradito. Non so come andrà a finire con il ricorso che Antonio Bassolino ha inteso presentare. Immagino che sia stata una decisone sofferta per uno con la sua storia. Cosa succederà non riesco ad immaginare. Niente, credo. I giochi sono fatti. Valeria Valente non si tocca, hanno dichiarato i dirigenti del Pd. Per quanto mi riguarda, una cosa è certa. Non voterò alle prossime elezioni comunali per il candidato del Partito Democratic­o. Per la prima volta in vita mia non andrò a votare.

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