Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’ex sindaco: «Ricorso-bis per la credibilità di tutti» Tentato dalla lista civica
Barra Caracciolo: possibile un’istanza d’urgenza al Tribunale
NAPOLI «Presento un ricorso bis, sono pronto a farlo anche a Roma perché la mia è una battaglia per la legalità, il rispetto delle primarie e dei cittadini napoletani. Mi batto per l’onore del Pd». Antonio Bassolino non molla. «Non hanno esaminato i verbali e i filmati. Faccio ricorso nell’interesse dei quattro candidati perché si faccia piena luce sulla vicenda. Altrimenti che credibilità potrà mai avere una campagna elettorale già complessa e difficile». E non è da escludere — stando a quanto prospettato dall’avvocato Francesco Barra Caracciolo, legale dell’ex sindaco — addirittura un esposto al giudice ordinario (ex articolo 700). Anche se su quest’ultimo punto, l’ex governatore è molto dubbioso.
Resta il fatto che già in mattinata, ai componenti della commissione presieduta da Giovanni Ia co ne, era nofischiate le orecchie. «Ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto prima che gli organi competenti abbiano esamina- to i fatti. E’ una sentenza preconfezionata?», posta su fb, ormai il canale privilegiato di Bassolino col mondo. Ce l’ha con il presidente del partito Matteo Orfini e i due vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani che sono corsi a blindare il voto, dicendo in sintesi di «sanzionare solo chi ha sbagliato». E dunque Gennaro Cierro e Tonino Borriello. L’orientamento è chiaro: le preferenze non si annullano.
Alle 12 la commissione si riunisce, i bassoliniani chiedono la diretta streaming che viene negata. Insomma è una dichiarazione di guerra. Tanto più che, pare, sul tavolo dei garanti c’era il controricorso di Valeria Valente.
Quando si arriva al voto, i componenti vicini all’ex sindaco, si alzano e vanno via. Arriva anche il secondo post di Bassolino: «Invece di riflettere e discutere il Pd chiude gli occhi. E’ un colpo di spugna che offende le primarie e la città». Un secondo dopo nel Pd e a Napoli tutti, nessuno escluso, si domandano: e ora cosa succederà? Bassolino cosa farà? Si candiderà lo stesso a sindaco, destinandosi e destinando, soprattutto, il Pd a sconfitta sicura? Oppure prima o poi si fermerà?
Nel pomeriggio l’ex candidato alle primarie dem, che per soli 452 voti non ha vinto, è nella sua stanza alla Fondazione Sudd. Incontra gente e soprattutto legge i messaggi che gli arrivano «dal suo mondo». Che è ormai un indistinto elet- torato multicolor, fatto di pezzi di sinistra, di centro, di destra, di buona borghesia che in passato tanto ha avuto dal potente Bassolino e di ceto popolare, uomini del consenso, come Massimo Paolucci e Antonio Marciano (i più prudenti in questa fase), e volontari. Dal gr up pofb originario B assolino sindaco della Rinascita gemma il nuovo Andiamo avanti: candidiamo Antonio B assolino a sindaco anche senza il Pd. L’ex governatore presentandosi alle primarie ha già fatto la scelta di stare dentro il partito, contro molti che gli avevano, invece, consigliato da subito di presentarsi con una coalizione civica contro i democrat.
Ora Bassolino è di nuovo Ercole al bivio. Quella che un tempo si chiamava“base” spinge perché si candidi a prescindere, si dice che a suo sostegno ci siano già tre liste pronte (una dei giovani, una di professionisti e una più politica) e un fantomatico logo; che, però, altro non è che la foto dell’ac co untfbdiRob erto Bianchimani, utilizato da Bassolino nel 2005. Nel tritacarne ci va tutto. I tempi della scelta sono fondamentali: con ogni probabilità a giorni potrebbe essere convocato un’assemblea pubblica di bassoliniani doc. «Perché il Pd come fa a non capire che disperdere tante energie nuove e che si erano allontanate da noi, ora ci sono di nuovo?», va ripetendo Bassolino al bivio.
In campo Molti sostenitori gli chiedono di candidarsi lo stesso al Comune