Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ex sindaco: «Ricorso-bis per la credibilit­à di tutti» Tentato dalla lista civica

Barra Caracciolo: possibile un’istanza d’urgenza al Tribunale

- Simona Brandolini

NAPOLI «Presento un ricorso bis, sono pronto a farlo anche a Roma perché la mia è una battaglia per la legalità, il rispetto delle primarie e dei cittadini napoletani. Mi batto per l’onore del Pd». Antonio Bassolino non molla. «Non hanno esaminato i verbali e i filmati. Faccio ricorso nell’interesse dei quattro candidati perché si faccia piena luce sulla vicenda. Altrimenti che credibilit­à potrà mai avere una campagna elettorale già complessa e difficile». E non è da escludere — stando a quanto prospettat­o dall’avvocato Francesco Barra Caracciolo, legale dell’ex sindaco — addirittur­a un esposto al giudice ordinario (ex articolo 700). Anche se su quest’ultimo punto, l’ex governator­e è molto dubbioso.

Resta il fatto che già in mattinata, ai componenti della commission­e presieduta da Giovanni Ia co ne, era nofischiat­e le orecchie. «Ai vertici del Pd qualcuno ha già emesso il verdetto prima che gli organi competenti abbiano esamina- to i fatti. E’ una sentenza preconfezi­onata?», posta su fb, ormai il canale privilegia­to di Bassolino col mondo. Ce l’ha con il presidente del partito Matteo Orfini e i due vicesegret­ari Lorenzo Guerini e Debora Serracchia­ni che sono corsi a blindare il voto, dicendo in sintesi di «sanzionare solo chi ha sbagliato». E dunque Gennaro Cierro e Tonino Borriello. L’orientamen­to è chiaro: le preferenze non si annullano.

Alle 12 la commission­e si riunisce, i bassolinia­ni chiedono la diretta streaming che viene negata. Insomma è una dichiarazi­one di guerra. Tanto più che, pare, sul tavolo dei garanti c’era il controrico­rso di Valeria Valente.

Quando si arriva al voto, i componenti vicini all’ex sindaco, si alzano e vanno via. Arriva anche il secondo post di Bassolino: «Invece di riflettere e discutere il Pd chiude gli occhi. E’ un colpo di spugna che offende le primarie e la città». Un secondo dopo nel Pd e a Napoli tutti, nessuno escluso, si domandano: e ora cosa succederà? Bassolino cosa farà? Si candiderà lo stesso a sindaco, destinando­si e destinando, soprattutt­o, il Pd a sconfitta sicura? Oppure prima o poi si fermerà?

Nel pomeriggio l’ex candidato alle primarie dem, che per soli 452 voti non ha vinto, è nella sua stanza alla Fondazione Sudd. Incontra gente e soprattutt­o legge i messaggi che gli arrivano «dal suo mondo». Che è ormai un indistinto elet- torato multicolor, fatto di pezzi di sinistra, di centro, di destra, di buona borghesia che in passato tanto ha avuto dal potente Bassolino e di ceto popolare, uomini del consenso, come Massimo Paolucci e Antonio Marciano (i più prudenti in questa fase), e volontari. Dal gr up pofb originario B assolino sindaco della Rinascita gemma il nuovo Andiamo avanti: candidiamo Antonio B assolino a sindaco anche senza il Pd. L’ex governator­e presentand­osi alle primarie ha già fatto la scelta di stare dentro il partito, contro molti che gli avevano, invece, consigliat­o da subito di presentars­i con una coalizione civica contro i democrat.

Ora Bassolino è di nuovo Ercole al bivio. Quella che un tempo si chiamava“base” spinge perché si candidi a prescinder­e, si dice che a suo sostegno ci siano già tre liste pronte (una dei giovani, una di profession­isti e una più politica) e un fantomatic­o logo; che, però, altro non è che la foto dell’ac co untfbdiRob erto Bianchiman­i, utilizato da Bassolino nel 2005. Nel tritacarne ci va tutto. I tempi della scelta sono fondamenta­li: con ogni probabilit­à a giorni potrebbe essere convocato un’assemblea pubblica di bassolinia­ni doc. «Perché il Pd come fa a non capire che disperdere tante energie nuove e che si erano allontanat­e da noi, ora ci sono di nuovo?», va ripetendo Bassolino al bivio.

In campo Molti sostenitor­i gli chiedono di candidarsi lo stesso al Comune

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