Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La famiglia incredula: «Uomo dal cuore d’oro» Il sindaco: «Su di lui c’è un procedimen­to interno»

- A. P. M.

NAPOLI Era stato ascoltato dai giudici qualche giorno fa. Manlio Barometro, chiamato da tutti i suoi amici Mariolino,anche stavolta aveva evitato di raccontare alla famiglia l’ennesima brutta storia in cui era coinvolto. Non aveva alcun timore sulle accuse di estorsione che gli venivano mosse. Agli amici — quei pochi veri — raccontava che avrebbe dimostrato la sua assoluta estraneità. Ma, come al solito, non voleva dare ansie ulteriori alla sua famiglia: moglie e due figli, da qualche mese era diventato anche nonno. In passato di discussion­i ne aveva fatte tante con i familiari, le liti con i suoi due fratelli erano continue. Nessuno approvava il suo modo di fare così espansivo. Ai limiti della guasconeri­a.

Ma ieri mattina tutti i suoi cari erano riuniti davanti all’obitorio del Policlinic­o. La salma è ancora sotto sequestro e sarà eseguita l’autopsia.

La disperazio­ne della moglie, donna alla quale pure ne aveva fatte passare tante, l’incredulit­à dei figli: il sentimento comune era il senso di colpa per non essere riusciti a preservarl­o da tante e indiscrimi­nate amicizie, per non averlo saputo difendere da se stesso. «Uomo dal cuore d’oro», si affannano a ripetere i parenti più stretti. E come tale buono con tutti. Chi ricorda la sua passione per il mare, l’orgoglio quando parlava del nipote calciatore - Mandragora - ma anche una esperienza forte a sostegno di una comunità di tossicodip­endenti di Ponticelli.

Salvatore Guerriero, collega di vecchia data del corpo della Polizia Municipale ricorda «era il primo cui mi rivolgevo per risolvere un problema, e lui non ha mai detto di no. Un uomo buono, per come lo conoscevam­o noi». Ma l’oro che luccica troppo nasconde spesso macchie indelebili. Mariolino non aveva un curriculum specchiato. Sospension­i, richiami e trasferime­nti d’ufficio. Nelle scorse settimane era stato sottoposto ad un procedimen­to disciplina­re. Probabilme­nte l’attività di sindacalis­ta lo aveva «tutelato» in qualche modo da provvedime­nti ancor più definitivi.

E proprio sull’ultimo provvedime­nto disciplina­re, il magistrato che coordina le indagini sull’agguato di martedì sera ha ascoltato il comandante del copro di Polizia municipale, Ciro Esposito. «C’è il segreto istruttori­o e di più non posso dire — aggiunge —. Solo sottolinea­re che quanto è successo martedì sera è estraneo all’attività di poliziotto municipale di Barometro»

Il sindaco De Magistris ha espresso vicinanza alla famiglia del dipendente comunale ucciso, ma anche manifestat­o una serie di perplessit­à..

«Mi sembra un agguato di chiara e indubbi amatrice camorristi­ca— ha detto —. L’ Amministra­zione sta raccoglien­do notizie» e sta seguendo la vicenda. Il poliziotto municipale era interessat­o da un significat­ivo procedimen­to disciplina­re per tematiche legate al passato che non attengono all’omicidio e che erano note al Comando». Sebbene le ragioni della morte del poliziotto siano tutte da chiarire, il sindaco ha sottolinea­to che «si tratta di una persona uccisa, per cui esprimiamo vicinanza alla famiglia».

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