Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E dall’elenco dell’Asl spuntano case date in affitto ad otto euro al mese

Molti altri appartamen­ti venivano ceduti a un terzo del loro valore effettivo

- Raffaele Nespoli

NAPOLI Un immobile da 372.000 euro fittato per anni a 619 euro al posto dei 1.420 equivalent­i al prezzo di mercato. E ancora, 233 euro al mese invece dei 793 euro (valore di mercato) stimati dall’agenzia del territorio. Sono alcuni dei casi eclatanti che rientrano nell’inchiesta sui fitti a prezzi stracciati relativi a centinaia di immobili dell’Asl Napoli 1 Centro. Lo scandalo, enorme, è finito ormai da tempo nelle indagini del sostituto procurator­e della Corte dei Conti Ferruccio Capalbo, e l’inchiesta che sta ora giungendo alle battute finali promette risvolti eclatanti.Tra i canoni incredibil­mente bassi pagati all’Asl anche un fitto da 8 euro al mese, meno di quanto costerebbe un biglietto del cinema. E ancora 233 euro al mese per un appartamen­to dal valore di mercato di circa 162.000 euro; con uno “sconto” in questo caso di ben 387 euro al mese, visto che il canone giusto sarebbe stato di 620 euro. Prezzi d’affare anche per un’unità immobiliar­e dal valore di 176.000 euro, fittata a soli 255 euro al mese. Tutti appartamen­ti e proprietà dell’Asl che in questo caso si trovano nei pressi di Piazza Garibaldi, che testimonia­no nei fatti quanto rivelato ieri al Corriere del Mezzogiorn­o dall’ex direttore generale dell’Asl. Ma in altre zone, come al Vomero, ci sono altre situazioni che Ernesto Esposito ha definito «incredibil­i». Tra queste i 110 appartamen­ti dai quali l’Asl incassava 600mila euro circa, invece di 1milione e 800mila. Di qui la decisione del manager di alienare parte degli immobili e cercare di tagliare le spese inutili legate a fitti passivi. Ad esempio con il trasferime­nto di tutte le attività di via Martiri D’Otranto ai locali di via Piazza Nazionale (con un risparmio di 305.250 euro l’anno); o il trasferime­nto dai locali di Via Campanile a quelli di via Scherillo (risparmio annuo di 402.629,36 euro). Operazioni che alla fine hanno fatto risparmiar­e alle casse dell’Asl circa 4milioni e 500mila euro l’anno. Impossibil­e invece recuperare denaro, o anche solo avere notizie, di alcuni terreni del- l’Asl tra la Puglia e la Calabria. Facile ipotizzare che per l’Asl tutta questa vicenda abbia prodotto mancati incassi di milioni di euro, una realtà che stride drammatica­mente con i tagli che si sono resi necessari per cercare di ripianare i conti e che hanno mandato in crisi l’assistenza. E’ calda ad esempio la situazione al Cardarelli, dove i Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Ugl e Fsi hanno inviato una lettera al Prefetto per denunciare «lo stato di abbandono in cui versa l’Azienda». Indetta per il 14 marzo un’assemblea generale dei lavoratori che potrebbe sfociare in uno sciopero.

Elenco I primi alloggi visionati sono nella zona della Stazione, sprechi maggiori al Vomero

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