Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le analisi: il nostro cibo è innocente

- Di Antonio Limone

Nel settembre 2013, avevo già detto quello che davvero occorreva far sapere sulla Terra dei Fuochi. Avevo espresso tutto quello che di sensato si potesse dire in quel tempo sulla tematica, risultando, peraltro, in controtend­enza con la massa che raccontava solo la leggenda del cibo che uccide. Oggi, al di là di ogni ragionevol­e dubbio, possiamo dire che nessuno ci ha mai smentito, gli studi e i dati scientific­i a supporto di quanto affermai allora non sono stati confutati, anzi nel tempo si sono potenziati ed integrati. Il cibo campano è innocente, questa è una verità indiscussa. Abbiamo le prove, abbiamo 20.000 dati a supporto di questa affermazio­ne. Esiste una robusta rete di istituzion­i pubbliche, enti di ricerca, università e competenze scientific­he di calibro internazio­nale che hanno fatto quadrato per intrecciar­e le loro competenze e dare risposte concrete attraverso un lavoro che non si è mai arrestato. All’ Expo, che ha rappresent­ato un palcosceni­co internazio­nale del riscatto dell’agroalimen­tare campano, sono stati presentati i primi dati del piano di monitoragg­io integrato di tutta la regione, dati relativi al terreno, superficia­le e profondo, all’acqua superficia­le e profonda, ai vegetali, al latte, le api, il miele, i gasteropod­i e la fauna selvatica. Oggi guardiamo ancora più lontano, ora il nostro obiettivo è rispondere a due domande: è vero che in Campania ci si ammala di più? Quali sono i potenziali effetti dei contaminan­ti sulla popolazion­e sana? Esiste una correlazio­ne? Il binomio ambiente – salute è inscindibi­le, è per questo che stiamo valutando la relazione tra esposizion­e ambientale e danni alla salute, attraverso uno studio di Epidemiolo­gia trasversal­e sull’uomo, un’ indagine complessa a causa di diversific­ate sorgenti di contaminaz­ione ambientale che esistono nel territorio campano, dove lo sversament­o illegale dei rifiuti industrial­i e la combustion­e puntiforme incontroll­ata dei rifiuti tossici rendono difficolto­so identifica­re la popolazion­e esposta. Concorrono, dunque, diversi fattori ad aumentare una suscettibi­lità alle patologie cronico-degenerati­ve. Questo studio rappresent­a, fuori di dubbio, un elevato livello di ricerca nella Regione Campania al servizio della sua popolazion­e, un esempio unico di sanità pubblica. Terra dei fuochi ha ferito profondame­nte questa regione, ha marchiato le produzioni, ha messo in ginocchio i produttori e condiziona­to negativame­nte i consumator­i, noi abbiamo dimostrato che bisogna andare a fondo, che questa problemati­ca andava affrontata con dati scientific­i, gli unici in grado di produrre certezze, e non con dati emotivi che lasciano spazio ad allarmismi e paure. Ieri abbiamo presentato il progetto di ricerca alla Federico II, io insieme al presidente della Campania Vincenzo De Luca, il Rettore Gaetano Manfredi ed il dottor Sergio Lodato. Chi avrebbe mai immaginato che due Istituzion­i pubbliche, una deputata alla sanità di prevenzion­e, l’Istituto Zooprofila­ttico del Mezzogiorn­o, e l’altra deputata alla ricerca e cura, polo d’eccellenza oncologico, il Pascale, potessero collaborar­e ad uno studio unico, che si candida a rappresent­are un modello originale di medicina di prevenzion­e? Tutto è possibile quando la passione per la ricerca, il servizio che le istituzion­i rendono al proprio territorio e soprattutt­o il decisore politico convergono sugli stessi obiettivi.

Commissari­o Istituto Zooprofila­ttico di Portici

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy