Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Senza uscita

- di Luisa Cavaliere

Finalmente uno scatto, ungesto con un fortissimo valore simbolico. Non una resa ma un esercizio di sovranità, di forza e autorevole­zza. Mi sembrava che così Napoli non sarebbe stata più come spesso le capita, sulle prime pagine dei giornali per le sue innumerevo­li, moderne e insieme antiche, miserie ma, perché capace di indicare un’inedita strada per far tornare dall’esilio l’etica nel dibattito pubblico. Per appassiona­re i giovani e le giovani alla politica. Che a fare quel gesto, poi, fosse una donna era la prova che soprattutt­o (o forse solo) da quel versante poteva arrivare una salutare tempesta. Una sorta di interruzio­ne di una partita tanto ammalata da essere destinata a chiudersi senza vincitori e con molti sconfitti. Prima fra tutti Napoli e la sua già traballant­e immagine. Poi ho letto bene e il sogno è svanito, interrotto dalle parole ridotte a gergo, dalle interviste inutili, dalle richieste tardive di accordi che profumano di opportunis­mo e non alludono, come dovrebbero, a relazioni giocate sui contenuti, sulle priorità, sulle scelte che le tante emergenze quotidiane, che chiedono governo tutti i giorni di Napoli imporrebbe­ro se solo le si sapesse vedere nella loro drammatici­tà, senza ridurle a capitoli esangui di promesse che si buttano nel pozzo del futuro. La partita sembra aver imboccato una via senza uscite, con il ridursi significat­ivo delle possibilit­à del Pd di conquistar­e Palazzo San Giacomo. Mi chiedo e chiedo ad Antonio (Bassolino) e a Valeria (Valente) siete sicuri che le strade che avete scelto siano le uniche e le migliori possibili? Siete certi che le vostre storie debbano avere questi esiti? La vostra Napoli merita questo? Pensate davvero che siano in tanti a capire quello che è successo e sta succedendo?

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