Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Senza uscita
Finalmente uno scatto, ungesto con un fortissimo valore simbolico. Non una resa ma un esercizio di sovranità, di forza e autorevolezza. Mi sembrava che così Napoli non sarebbe stata più come spesso le capita, sulle prime pagine dei giornali per le sue innumerevoli, moderne e insieme antiche, miserie ma, perché capace di indicare un’inedita strada per far tornare dall’esilio l’etica nel dibattito pubblico. Per appassionare i giovani e le giovani alla politica. Che a fare quel gesto, poi, fosse una donna era la prova che soprattutto (o forse solo) da quel versante poteva arrivare una salutare tempesta. Una sorta di interruzione di una partita tanto ammalata da essere destinata a chiudersi senza vincitori e con molti sconfitti. Prima fra tutti Napoli e la sua già traballante immagine. Poi ho letto bene e il sogno è svanito, interrotto dalle parole ridotte a gergo, dalle interviste inutili, dalle richieste tardive di accordi che profumano di opportunismo e non alludono, come dovrebbero, a relazioni giocate sui contenuti, sulle priorità, sulle scelte che le tante emergenze quotidiane, che chiedono governo tutti i giorni di Napoli imporrebbero se solo le si sapesse vedere nella loro drammaticità, senza ridurle a capitoli esangui di promesse che si buttano nel pozzo del futuro. La partita sembra aver imboccato una via senza uscite, con il ridursi significativo delle possibilità del Pd di conquistare Palazzo San Giacomo. Mi chiedo e chiedo ad Antonio (Bassolino) e a Valeria (Valente) siete sicuri che le strade che avete scelto siano le uniche e le migliori possibili? Siete certi che le vostre storie debbano avere questi esiti? La vostra Napoli merita questo? Pensate davvero che siano in tanti a capire quello che è successo e sta succedendo?