Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Con lui anche se andrà via dal partito? Bossa e Paolucci: «Noi siamo pronti»
Gambardella: «L’accaduto è deplorevole». Marciano: «Sabato ci sarò»
Si vedranno questa mattina alla Fondazione Sudd. Il gruppo politico su cui conta Antonio Bassolino è formato da quattro deputati Luisa Bossa, Anna Maria Carloni, Michela Rostan e Giorgio Piccolo, un eurodeputato Massimo Paolucci, un consigliere regionale Antonio Marciano e la presidente del Pd provinciale, Elisabetta Gambardella. Insomma un piccolo partito nel partito sinora. Che non va sottovalutato.
Per ora sono tutti proiettati sull’assemblea di domani all’Augusteo dove va in scena la prima prova di forza dell’ex candidato alle primarie dem Antonio Bassolino. Ma se la strada dovesse essere quella del movimento civico, delle liste per un eventuale candidatura al di fuori del Pd e del centrosinistra, la compagine rimarrebbe compatta e unita intorno a Bassolino?
«Io lo seguirò sicuramente — spiega Bossa — e per tanti motivi. Il primo è che Antonio ha dimostrato con umiltà che ama Napoli. Sa parlare alla città, la conosce profondamente, non ha bisogno di truppe cammellate. In questi anni abbiamo sofferto la mancanza di un riferimento, di un leader che rappresentasse il Sud. De Luca forse lo sarà, ma non lo è ancora e devo ancora capire il perché, ma questa è un’altra storia». La storia, invece, che interessa alla deputata di area riformista è quella comune a tanti di loro, per lo più provenienti dal Pci, che approfittando anche del caos primarie a Napoli come a Roma, stanno apertamente contestando la sbrigativa linea Renzi. «Dei dirigenti nazionali non possono dire ora lo asfaltiamo noi — prosegue Bossa —. Questa si chiama arroganza del potere che si esercita perché credi di avere tra le mani un giocattolo e invece è un partito. Evidentemente veniamo da storie diverse, diciamo che sono grandezze non omogenee. La riconoscenza è il sentimento della vigilia, aveva ragione Sant’Agostino». An- cora più tranchant Massimo Paolucci: «Se si dovesse decidere, alla fine tutti seguiremmo Antonio. Ma non è ancora deciso nulla. È giusto essere all’Augusteo - aggiunge - perché c’è una indignazione profonda della nostra gente e perché se accettiamo un colpo di spugna tanti nostri elettori si allontaneranno definitivamente da noi».
Elisabetta Gambardella dice con un pizzico di rammarico: «Non sono mai stata bassoliniana diversamente da altre. Ho creduto e credo che Antonio fosse il più competitivo e unitario. Trovo deplorevole quello che sta accadendo nel partito: liquidare in quindici minuti un ricorso basa- to su fatti. Valeria avrebbe fatto bene a prendere le distanze dalla vicenda e da tutto quel che ne è conseguito e invece non lo ha fatto. Non ho sostenuto Bassolino per uscire dal Pd, ma devo dire che sono profondamente delusa dal mio partito. Il danno che ha prodotto questa vicenda è incommensurabile».
La posizione più difficile è sicuramente quella di Antonio Marciano che ha seguito Bassolino avversario della candidata della sua componente, i Giovani turchi. Una doppia lacerazione. Che però per ora non sembra turbarlo: «A volte è giusto indignarsi ed è giusto farlo pubblicamente. È giusto essere all’Augusteo e sarà ancora una bella pagina di politica. La lista civica non è il tema di queste ore. Pensiamo all’appuntamento di sabato dove è giusto esserci perché non si può liquidare aggrappandosi a cavilli formali una vicenda che sta interrogando tanta parte dell’opinione pubblica in Italia».