Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vigile ucciso, secondo messaggio ai pentiti Sarno
NAPOLI Un macabro segnale ai pentiti Sarno - il terzo da gennaio - che nelle prossime settimane dovrebbero testimoniare in un processo che vede imputati i D’Amico: è una delle ipotesi che glia genti della squadra mobile, coordinati da Fausto Lamparelli, fanno sul l’uccisione di Manlio Barometro, il vigile urbano assassinato martedì sera a Ponticelli. Barometro infatti, hanno accertato gli uomini della squadra mobile, in passato aveva avuto contatti con i vertici dello “storico” clan e forse anche in tempi recenti si era prestato a rendere favori alle loro sorelle: portare ambasciate, accompagnare persone, riferire notizie. La sua morte dunque sarebbe legata a quella di Mario Volpicelli, cognato dell’ex boss Ciro Sarno, e di Giovanni Sarno, fratello di Ciro, ucciso nei giorni scorsi mentre dormiva nel suo letto: una vendetta trasversale per la decisione degli ex capiclan di collaborare con la giustizia, raccontando i segreti di numerosi gruppi criminali della provincia. L’inchiesta sui tre omicidi è affidata ai pM Antonella Fratello e Francesco Valentini, con il coordinamento del procuratore aggiunto Filippo Beatrice. Barometro, sta emergendo dalle indagini, aveva contatti pericolosi in diversi quartieri della città ma anche nel Giuglianese. Nelle scorse settimane il pM Cristina Ribera ne aveva chiesto il rinvio a giudizio per estorsione aggravata dal metodo mafioso: Barometro infatti si era presentato dal titolare di un istituto di vigilanza privata e lo aveva minacciato, mostrandogli anche la pistola che teneva sotto il giubbotto, per imporgli la restituzione di 14.000 euro che gli aveva dato in cambio dell’assunzione di cinque persone. Poiché poco tempo dopo i cinque assunti erano stati licenziati, il vigile urbano riteneva di avere diritto alla restituzione della somma .« Fai quello che devi fare, vatteli a comprare, venditi un rene – disse Barometro al suo interlocutore, come si legge nel capo di imputazione – ma vedi di risolvere tutto, altrimenti ti ammazziamo». I fatti risalgono al 2013 e si svolsero a Villaricca, Comune controllato dal clan Mallardo. L’episodio lascia ben comprendere quale fosse la personalità del vigile urbano. Il titolare dell’istituto di vigilanza, nonostante le pesanti minacce, non restituì il denaro. Per i due coimputati di Barometro, Angelo ed Enzo Viscovo, la data dell’udienza preliminare è già stata fissata; a celebrarla sarà il gup Egle Pilla.