Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fondi regionali per la cultura, ma il cinema è in rivolta Capuano: «A noi solo briciole»
Il regista: settore penalizzato, colpa di chi amministra
Proteste e malcontento, tra gli operatori del cinema campano, dopo che mercoledì la Regione Campania ha approvato il Piano Operativo Complementare per i beni e le attività culturali.
Si tratta della programmazione, per 82 milioni di euro, prevista per le annualità 20162017 nella cornice del Piano «Cultura 20/20» predisposto da Sebastiano Maffettone, il consigliere del presidente Vincenzo De Luca. Per le attività culturali la Regione Campania ha stanziato, complessivamente, 68,53 milioni di euro. A cinema e produzioni audiovisive Palazzo Santa Lucia ha destinato sei milioni di euro. Cifra, secondo i trecento professionisti ed operatori del settore cinematografico riuniti nel comitato per una legge regionale sul cinema in Campania, assolutamente insufficiente. «Questi 6 milioni, di cui di aspetta di conoscere le modalità di erogazione – sottolineano - non sono altro che residui di risorse mai spese dalle precedenti programmazioni (6 milioni della delibera di giunta regionale numero 244 del 2013 e 10 milioni dalla delibera di giunta regionale numero 539 del 2009) e recuperate anche grazie all’azione del comitato, cominciata sul finire del 2015».
Aggiungono: «Si tratta, inoltre, di fondi destinati esclusivamente alla produzione cinematografica (lungometraggi, cortometraggi, documentari, web series, animazione), che non interessano affatto gli altri settori del comparto Cinema quali la promozione (rassegne, eventi, festival, cineclub), la formazione (scuole di cinema e enti formativi), la diffusione e distribuzione, né, infine, la Film Commission Regione Campania, ancora una volta totalmente ignorata».
Antonio Capuano, il regista che ha vinto nel 1997 il David di Donatello con«Piane se Nunzio, 14 anni a maggio», interpreta il malcontento dei suoi colleghi con parole di fuoco: «Arrivano le briciole e pure con ritardo. Incapacità o malafede delle precedenti amministrazioni hanno fatto sì che risorse europee, di tutti, destinate al cinema non fossero spese. Ora la nuova giunta annuncia che arriveranno sei milioni. Insufficienti».
Secondo registi e produttori cinematografici campani riuniti nel comitato, «atti come quello appena varato dalla Regione per loro natura non possono generare un sistema chiaro e trasparente. La delibera di ripartizione somiglia ad altre viste in questi ultimi decenni: ingenti fondi diretti a enti e fondazioni, mentre si lascia poco o nulla per lo sviluppo organico di un progetto culturale che tenga conto delle esigenze, dei tempi e delle giovani generazioni, elementi che sono fondamento di un’idea strategica e globale per la cultura».
La Film Commission della Regione Campania, sottoline- ano, «continua a non avere un ruolo di riferimento, a differenza delle sorelle attive in altre regioni italiane, dalla Puglia all’Emilia Romagna».
Registi e produttori chiedono un incontro urgente a De Luca ed a Maffettone, anche per comprendere i criteri di assegnazione di 16 milioni di euro all’iniziativa «La Campania dopo l’Expo e verso l’esposizione della Cultura campana», alla quale spetta la fetta principale dello stanziamento.