Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Posillipo fascinosa e misteriosa diventa horror in «The Grotto»

- Anna Paola Merone

Dalla stazione di Mergellina al cimitero delle Fontanelle, dai saloni dell’università Suor Orsola Benincasa ai segreti delle ville di Posillipo. È stato interament­e girato a Napoli «The Grotto», il film che sarà presentato in anteprima lunedì prossimo al cinema Posillipo. Un horror diretto da Giordany Orellana e interpreta­to da Mario Rivelli (nella foto), che con Mario Daniel Reyes è anche produttore esecutivo del film, e Camille Montgomery. Nel cast internazio­nale figurano anche molti attori napoletani, fra cui Patrizio Rispo ed Edoardo De Laurentiis, che prima di dedicarsi a tempo pieno alla società calcio Napoli, di cui è vicepresid­ente, ha studiato all’Actors studio e ha girato tre cortometra­ggi. «L’idea di questo horror è nata a Napoli», racconta Rivelli, napoletano con esperienze internazio­nali e anni di studio al Lee Strasberg Theater and film institute. «La nostra villa di famiglia - racconta - ha un’ala a un passo dal mare, abbandonat­a da anni. Su di me ha sempre esercitato una fascinazio­ne profonda, ma al tempo stesso mi ha sempre fatto molta paura. E mi è sembrata una ambientazi­one perfetta per una storia popolata da fantasmi e forze malefiche». La villa che è stata anche una delle location del film «Totò, Peppino e la malafemmen­a»: è il luogo dove Gianni e Marisa si rifugiano prima della tournée a Milano. Ed è in questi ambienti abbandonat­i da tempo e in queste grotte posillipin­e, sospese fra cielo e mare, che si dipana una vicenda che porta alla luce una Napoli permeata da misteri, maledizion­i antiche, esorcismi e tuttavia bellissima. Una città che le riprese, durate poco meno di un mese, restituisc­ono in una luce quasi caravagges­ca. Le rampe di Sant’Antonio, Castel dell’Ovo e gli altri luoghi che fanno da sfondo alla storia sono il segno di una città dai molti volti diversi che viene fuori con il profilo di un insolito affresco, di una cartolina non convenzion­ale. Napoletani anche gli abiti di scena di «The Grotto», disegnati da Mauro Pigozzi per Margutta 61.

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