Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bosco di Capodimonte, tagliati cento alberi
Fusti danneggiati dal vento forte dei giorni scorsi
NAPOLI Cento alberi in meno. Un bilancio pesante per il bosco di Capodimonte, che ha risentito del maltempo dei giorni scorsi. Ieri era tornata la normalità nei lunghi viali e la scena che si presentava agli occhi dei visitatori era quella di un tranquillo e limpido pomeriggio invernale, con qualche sentore di primavera alle porte.
Diversi bambini, cani con i padroni, più d’un atleta impegnato a fare jogging, senza peraltro la folla della domenica. Un paradiso, in pratica. Ma a ben vedere i segni del temporale recente sono ancora evidenti. Alcune palme vicino alla Reggia appaiono tagliate di fresco. E recisi alberi secolari. Un lampione divelto segnala la furia del vento dei giorni scorsi. Tra l’erba c ’è ancora qualche fosso aperto dall’acqua. Il lavoro per la messa in sicurezza è stato veloce e attento, nei giorni scorsi, per garantire l‘incolumità dei visitatori. Ma è innegabile che il bosco e il parco sono segnati dai danni, di cui si parla in una relazione tecnica che riporta l’accaduto. Linda Martino, braccio destro del direttore Silvayn Bellenger, conferma che sono più di cento gli alberi caduti e quindi rimossi. E qualche impiegato racconta che nei giorni scorsi, quando il bosco è rimasto chiuso, i rami ingombravano i viali e impedi- vano la circolazione. Per Bellenger «il bosco non è mai stato così curato, almeno da molto tempo a questa parte. È vero, c’è stato un problema e abbia- mo chiuso il bosco ma ormai è risolto. Tra l’altro da un mese avevamo avviato i lavori nel parco e ora finalmente è visibile di nuovo il panorama della città dal giardino delle delizie». Dunque nessun danno? Non c’è la priorità di ripiantare gli alberi? «Assolutamente no, abbiamo tagliato gli alberi che andavano tagliati. Il parco è di nuovo bello». Il problema, per Bellenger, dunque, è stato risolto ma resta aperta la questione del verde e dei parchi storici in città, che da anni necessitano di manutenzione e spesso hanno scarso personale a disposizione. I casi emblematici sono quelli della Floridiana e della Villa Comunale, in cui si combatte da anni contro degrado e problemi vari. Diverse zone della villa vomerese sono state a lungo interdette per il pericolo della caduta rami, mentre la Villa lotta contro l’incuria e l’abbandono, tra statue divelte e restauri mai completati, dalla Cassa Armonica alla Casina del Boschetto.
Certo, la storia di Capodimonte è diversa. Il parco, pur tra mille difficoltà, resta un polmone verde importante della città. Nel 2012, per esempio, è stato avviato un progetto di recupero dell’orto, esteso per oltre oltre duemila metri quadrati, con coltivazioni tipiche della zona del napoletano come il pomodoro di San Marzano.