Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pasquino: Bagnoli, il no alle riprese è un errore
Il presidente dell’aula sul caso Bagnoli: «La battaglia di de Magistris è giusta»
Chi pensava che le esternazioni forti, movimentiste, aggressive di de Magistris contro Renzi imbarazzassero il «moderato» Raimondo Pasquino, si sbagliava. «Il sindaco difende la città», ha detto. «È stato un errore vietare la ripresa video della cabina di regia».
NAPOLI Difficile trovare chi è più moderato di lui tra le persone più vicine a Luigi de Magistris. Raimondo Pasquino è «l’uomo che va d’accordo con tutti», ripete chi lo conosce, e che trova la sintesi tra tutti grazie al modo affabile che si ritrova. Pasquino è ritenuto un moderato in politica e nei modi. Non si arrabbia mai e per il sindaco napoletano è un po’ la coscienza critica. E l’ex pm l’ascolta moltissimo. Fu Pasquino a stabilire il «contatto» tra de Magistris e De Luca. E ora si appresta a varare una lista a sostengo del sindaco che, cinque anni fa, volle con forza che l’ex rettore della Facoltà di Salerno presiedesse il Consiglio comunale di Napoli. Non si candiderà, come fece nel 2011, ma alla lista collegata ade Magi strisP asquino sta lavorando in prima persona. Anche in queste ore di bagarre politica dopo le dichiarazioni al vetriolo di de Magistris contro Renzi che pure potrebbero far storcere il naso a un moderato. E invece dice con grande serenità: «Renzi non è abituato a sentirsi dire cose diverse da quelle che pensa. Eppoi, la moderazione è cosa diversa dal difendere principi giusti».
Ci dica di più.
«Il sindaco sta portando avanti questa fase storica una battaglia per difendere la città dagli atteggiamenti poco rispettosi che Renzi sta avendo».
Quindi non prova alcun imbarazzo per la posizione fortemente movimentista, ben oltre il Movimento Cinque Stelle, assunta dal sindaco contro il governo sulla vicenda Bagnoli?
«Devo deluderla di nuovo: il sindaco ha ragione. È infatti assurdo che non abbiano voluto autorizzare la seduta della cabina di regia. Che male c’era? Davvero non capisco il
rifiuto».
Beh, non ci sarebbe stato nulla di male. Solo che forse il gesto è sembrato poco elegante a De Vincenti e a Nastasi. Come dire: non mi fido di voi, registriamo tutto. Non le pare?
«È innegabile che un problema di fiducia ci sia. So che il sindaco e l’assessore Piscopo si siano lamentati per una precedente riunione nella quale il verbale trascritto alla fine non era rispondente, a detta loro, a quanto avevano detto nella cabina di regia».
Ma se avessero dato l’ok alla registrazione, il sindaco sarebbe andato alla seduta?
«Non lo so. Ma dicendogli no, gli hanno dato un alibi. E hanno sbagliato politicamente. Diversamente, acconsentendo alla ripresa, avrebbero messo il sindaco in un angolo obbligandolo ad esserci. Semplice. Ed avrebbero dimostrato con grande chiarezza che non ci sono interessi diversi dal bene di Bagnoli».
E ora come andrà a finire?
«Questo non lo so, davvero. Finora non ho sentito dire al sindaco né che ci andrà ma neppure il contrario».
Potrebbe nuovamente delegare Piscopo?
«Potrebbe, certo. Ma non si capisce cosa accadrà. Tutto sarebbe stato più facile se le riprese fossero state autorizzate».
Scusi, ma è chiaro che dalla parte dei componenti la cabina di regia ci sia analoga idea, che cioè il sindaco abbia usato la storia della registrazione solo per alzare il livello del caos e farsi dire no.
«Mi aiuta a dire: sarebbe bastato dire si, per poi dire a de Magistris: ora vieni e non rompere più le scatole perché no ha più alibi. Siamo alle solite, del resto: c ’è chi aizza e chi vuole evitare? Bene. E allora che si quest’ultimo ad avere un atteggiamento più sereno, meno conflittuale».
La fiducia che non c’è Il sindaco si è lamentato per un verbale trascritto che non rispondeva a quanto detto nel vertice Pacato ma non troppo La moderazione è cosa diversa dal difendere dei principi giusti a tutela della città