Corriere del Mezzogiorno (Campania)
BISOGNA INVERTIRE LA ROTTA
Alla fine, è dovuto intervenire Vincenzo De Luca. Il Governatore ha chiesto a tutti i sindaci dei comuni vesuviani di dotarsi con immediatezza dei piani di emergenza, come da tempo richiesto dalla legge e come denunciato con forza dal
Corriere del Mezzogiorno in questi giorni. Tale inadempienza è costata, ieri, la sfiducia al primo cittadino di Pompei, Ferdinando Uliano, mandato a casa dalla maggioranza del consiglio comunale anche in ragione della omessa programmazione contro il pericolo di disastri ambientali quali terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni. Che una città conosciuta nel mondo per la sua tragica distruzione provocata dalla lava del Vesuvio non abbia ancora provveduto a consegnare alla protezione civile un piano per la gestione dell’emergenza, è assolutamente scandaloso. Anzi, un grottesco paradosso. E lo è ancora di più in virtù del fatto che Pompei, come molti altri comuni della zona, ha già ricevuto da tempo i finanziamenti necessari ad approntare efficaci misure di prevenzione contro le calamità. E il dato eclatante è rappresentato dal fatto che nessuno conosca con precisione quali e quanti comuni siano inadempienti. Una confusione generalizzata, a tutti i livelli, che palesa la straordinaria superficialità ed incoscienza con cui viene vissuto, e valutato, il rischio dovuto ad eventuali eventi catastrofici.
Una negligenza che già in passato ha avuto modo di evidenziarsi e che tuttora prosegue come se il Vesuvio fosse una montagna qualunque.
Gran parte della classe politica e amministrativa degli ultimi decenni, in tema di prevenzione, ha fatto orecchie da mercante pur di salvaguardare il proprio consenso elettorale coltivato all’ombra di compiacenze, favori, scambi.
Una scellerata politica fatta di noncuranza e di pressapochismo che evidenzia tutta l’inconsistenza del nostro ceto dirigente.
Evidentemente nemmeno l’ennesimo terremoto nel Centro Italia è servito a scuotere le coscienze e a invertire la rotta. Sembriamo condannati a vivere nell’inerme attesa della prossima tragedia. E’ ora di opporsi a questo miserabile andazzo. È’ ora che la politica locale si assuma le sue responsabilità. E non si può che essere d’accordo stavolta con Vincenzo De Luca, il quale ha duramente stigmatizzato l’atteggiamento di tanti amministratori di comuni a rischio, che una volta di più hanno mostrato la propria inadeguatezza. Finché il Mezzogiorno (o almeno una parte di esso) non sarà capace neppure di adempiere a quelle regole elementari destinate ad arginare il pericolo che incombe sul destino di intere comunità, resterà confinato ai margini dell’Europa.
Questa vicenda, tra l’altro, mostra quanto populismo, demagogia e illusionismo elettorale (che qui purtroppo attecchiscono troppo facilmente) mal s’accordino con il difficile esercizio del governo quotidiano. Come da sempre accade, l’arte dell’amministrazione non si improvvisa. Per quanto fascinose e attrattive possano essere le esperienze fondate sulla cieca esaltazione della leadership, appare ormai evidente che tali avventure politiche, alla lunga, non reggano l’impatto con la vita quotidiana. Che impone soluzioni dettate da rigore, serietà, competenza, buonsenso, pazienza, lungimiranza, capacità.
Da sempre la realtà si cura di spegnere in fretta i fuochi di artificio e le luminarie create da fatui comizianti. Incapaci perfino, alla prova dei fatti, di mettere al riparo le sorti delle loro città con un semplice (e obbligatorio) piano di prevenzione.