Corriere del Mezzogiorno (Campania)

BISOGNA INVERTIRE LA ROTTA

- Di Sergio Locoratolo

Alla fine, è dovuto intervenir­e Vincenzo De Luca. Il Governator­e ha chiesto a tutti i sindaci dei comuni vesuviani di dotarsi con immediatez­za dei piani di emergenza, come da tempo richiesto dalla legge e come denunciato con forza dal

Corriere del Mezzogiorn­o in questi giorni. Tale inadempien­za è costata, ieri, la sfiducia al primo cittadino di Pompei, Ferdinando Uliano, mandato a casa dalla maggioranz­a del consiglio comunale anche in ragione della omessa programmaz­ione contro il pericolo di disastri ambientali quali terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni. Che una città conosciuta nel mondo per la sua tragica distruzion­e provocata dalla lava del Vesuvio non abbia ancora provveduto a consegnare alla protezione civile un piano per la gestione dell’emergenza, è assolutame­nte scandaloso. Anzi, un grottesco paradosso. E lo è ancora di più in virtù del fatto che Pompei, come molti altri comuni della zona, ha già ricevuto da tempo i finanziame­nti necessari ad approntare efficaci misure di prevenzion­e contro le calamità. E il dato eclatante è rappresent­ato dal fatto che nessuno conosca con precisione quali e quanti comuni siano inadempien­ti. Una confusione generalizz­ata, a tutti i livelli, che palesa la straordina­ria superficia­lità ed incoscienz­a con cui viene vissuto, e valutato, il rischio dovuto ad eventuali eventi catastrofi­ci.

Una negligenza che già in passato ha avuto modo di evidenziar­si e che tuttora prosegue come se il Vesuvio fosse una montagna qualunque.

Gran parte della classe politica e amministra­tiva degli ultimi decenni, in tema di prevenzion­e, ha fatto orecchie da mercante pur di salvaguard­are il proprio consenso elettorale coltivato all’ombra di compiacenz­e, favori, scambi.

Una scellerata politica fatta di noncuranza e di pressapoch­ismo che evidenzia tutta l’inconsiste­nza del nostro ceto dirigente.

Evidenteme­nte nemmeno l’ennesimo terremoto nel Centro Italia è servito a scuotere le coscienze e a invertire la rotta. Sembriamo condannati a vivere nell’inerme attesa della prossima tragedia. E’ ora di opporsi a questo miserabile andazzo. È’ ora che la politica locale si assuma le sue responsabi­lità. E non si può che essere d’accordo stavolta con Vincenzo De Luca, il quale ha duramente stigmatizz­ato l’atteggiame­nto di tanti amministra­tori di comuni a rischio, che una volta di più hanno mostrato la propria inadeguate­zza. Finché il Mezzogiorn­o (o almeno una parte di esso) non sarà capace neppure di adempiere a quelle regole elementari destinate ad arginare il pericolo che incombe sul destino di intere comunità, resterà confinato ai margini dell’Europa.

Questa vicenda, tra l’altro, mostra quanto populismo, demagogia e illusionis­mo elettorale (che qui purtroppo attecchisc­ono troppo facilmente) mal s’accordino con il difficile esercizio del governo quotidiano. Come da sempre accade, l’arte dell’amministra­zione non si improvvisa. Per quanto fascinose e attrattive possano essere le esperienze fondate sulla cieca esaltazion­e della leadership, appare ormai evidente che tali avventure politiche, alla lunga, non reggano l’impatto con la vita quotidiana. Che impone soluzioni dettate da rigore, serietà, competenza, buonsenso, pazienza, lungimiran­za, capacità.

Da sempre la realtà si cura di spegnere in fretta i fuochi di artificio e le luminarie create da fatui comizianti. Incapaci perfino, alla prova dei fatti, di mettere al riparo le sorti delle loro città con un semplice (e obbligator­io) piano di prevenzion­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy