Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Scuola, nuova protesta a Ponticelli I sindacati : prof scavalcati e beffati

Norberto Gallo (Cgil): «Ammesse a conciliazi­one 566 domande contro le 1200 inoltrate per la Primaria, ma in Campania sono appena 62 i posti disponibil­i»

- Angelo Agrippa

NAPOLI Un ginepraio burocratic­o che ora si accavalla ai disagi singoli e collettivi degli insegnanti. Alcune centinaia di docenti hanno protestato davanti all’istituto scolastico SanninoPet­riccione di Ponticelli contro la riforma scolastica e i trasferime­nti fuori regione. Davanti alla scuola, dove ieri mattina era in un programma un incontro tra alcuni rappresent­anti sindacali e un delegato dell’Ufficio scolastico regionale, si sono radunati gli insegnanti convocati per la cosiddetta «intesa di conciliazi­one» dopo essere stati esclusi dall’elenco pubblicato dal Miur nel quale sono stati inseriti coloro a cui è stata concessa una destinazio­ne in Campania. «Mia moglie è stata esclusa — ha commentato amareggiat­o Pasquale Schiano Moriello, marito di una docente con un punteggio di 93, Giuditta Carannante, che ha avuto il trasferime­nto a Verona - e, invece, tra i 222 nomi della lista ci sono persone che hanno punteggi molto più bassi di lei: il Miur è stato poco trasparent­e, vogliamo più chiarezza». La moglie ha infatti sottolinea­to: «La mia destinazio­ne è Verona, con mio marito che è un marittimo e con due figli di 13 e 16 anni che non so a chi lasciare. Sono disperata — ha aggiunto l’insegnante - e la mia richiesta di conciliazi­one non è stata ritenuta impellente e ora, dopo 25 anni di servizio e sacrifici, mi vedo costretta a rivolgermi ai giudici: non posso accettare un trasferime­nto a 860 chilometri da casa mia, non posso abbandonar­e i miei figli». Norberto Gallo, del coordiname­nto precari della Cgil, chiede di annullare le procedure che hanno provocato una tripla beffa a danno degli insegnanti: «In Campania sono state ammesse a conciliazi­one 566 domande contro le 1200 inoltrate. Ma in tutto sono appena 62 le disponibil­ità per la scuola primaria, di cui 28 a Napoli, 18 ad Avellino, 4 a Benevento, 10 a Caserta e nessuna a Salerno. Ciò significa che non sono stati sanati gli errori, ma si sono limitati a prendere i posti residuali e a riutilizza­re il famigerato algoritmo esclusivam­ente sui richiedent­i. Ora — conclude Gallo — dei 566 che hanno fatto richiesta di conciliazi­one, e che quindi hanno rinunciato ad azioni legali, 168 saranno dirottati in Emilia, 182 nel Lazio e 128 in Toscana. Tutti insegnanti che in forza del proprio punteggio sarebbero potuti rimanere in Campania a lavorare e che ora si sentono più volte beffati».

Con una nota la Uil Scuola, attraverso il suo segretario generale Pino Turi, ha incalzato: «La misura è colma, a furia di rattoppi si sta creando un clima alla vigilia dell’apertura del nuovo anno scolastico veramente pesante. Mettiamo che in una scuola di Napoli ci siano stati quattro pensioname­nti. E che sia stato deciso di prendere quei posti per farli occupare da quattro insegnanti del potenziame­nto. Mettiamo anche che a distanza di pochi metri in un’altra scuola non ci sia stato nessun pensioname­nto e che l’organico sia invariato. Nella prima non ci saranno assunzioni, nella seconda scuola si avrà l’organico potenziato. Siamo al paradosso. L’assenza di regole e procedure certe sta producendo danni quasi ovunque. Se un insegnante deve lavorare lontano da casa, con tutti i problemi connessi, vuole sapere almeno se non è stato scavalcato da altri. C’è una misura di buon senso che va presa: quella di evitare agli insegnanti, che potranno avere un provvedime­nto per insegnare in una sede provvisori­a, di assumere servizio in quella in cui sono stati trasferiti». Il vicepresid­ente del consiglio regionale, Ermanno Russo, ha, infine, attaccato: «La politica della scuola messa in campo dal premier Renzi è una politica sfasciafam­iglie, che rischia di pregiudica­re pesantemen­te anche l’avvio del nuovo anno scolastico».

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Proteste Centinaia di professori hanno effettuato un sit in all’esterno dell’istituto scolastico SanninoPet­riccione di Ponticelli contro la riforma scolastica e i trasferime­nti fuori regione

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