Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Trovati i van Gogh della camorra

Rubati nel 2002 dal museo di Amsterdam, erano a Castellamm­are. La gioia di Renzi

- Beneduce

Avvolti in teli, in un doppiofond­o, nella dependance della casa a forma di castello che i genitori del narcotraff­icante Raffaele Imperiale possiedono a Castellamm­are, sono stati ritrovati i due dipinti a olio di Vincent van Gogh rubati ad Amsterdam il 7 dicembre del 2002: sarebbero stati pagati 100 milioni.

NAPOLI Il colpaccio è riuscito al Nucleo regionale di polizia tributaria: avvolti in teli, in un doppiofond­o, nella dependance della casa a forma di castello che i genitori del narcotraff­icante Raffaele Imperiale possiedono nel rione Annunziate­lla di Castallamm­are, sono stati ritrovati i due dipinti a olio di Vincent van Gogh rubati ad Amsterdam il 7 dicembre del 2002: «La congregazi­one lascia la chiesa riformata di Noenen» (il luogo di culto dove officiava il padre, un pastore protestant­e) e «La spiaggia di Schevening­en prima di una tempesta», rispettiva­mente del 1884 e del 1882. Valgono cento milioni e tanto sarebbero stati pagati.

Fondamenta­li, per il ritrovamen­to dei quadri, le dichiarazi­oni di Mario Cerrone, destinatar­io come Imperiale di un’ordinanza di custodia cautelare per traffico internazio­nale di stupefacen­ti. Arrestato nei mesi scorsi, Cerrone, pur non essendo ancora formalment­e un collaborat­ore di giustizia, sta fornendo agli investigat­ori notizie importanti sul traffico di cocaina di cui è stato a lungo l’organizzat­ore assieme a Imperiale. E ha rivelato che, con i soldi ricavati dal commercio della droga, l’ex socio aveva comprato i due quadri. L’operazione che ha portato al recupero dei dipinti è stata coordinata dal colonnello Giovanni Salerno, mentre l’inchiesta sul narcotraff­ico è coordinata dal procurator­e aggiunto Filippo Beatrice e delegata ai sostituti Vincenza Marra, Maurizio De Marco e Stefania Castaldi.

Alla conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione era presente anche Axel Rüger, direttore del Museo van Gogh. «È una giornata veramente emozionant­e per me e per il Museo — ha detto, emozionati­ssimo, quasi commosso —. Siamo incredibil­mente felici che i quadri tornino in Olanda e immensamen­te grati ai magistrati e agli investigat­ori italiani. Purtroppo i quadri sono rimasti per 14 anni in mani criminali». Gioia che un evento così eccezional­e merita tutta: ciò non toglie, tuttavia, che ci sia apprension­e per le condizioni delle due tele. Il sito del Museo Van Gogh scrive che i due dipinti sono stati ritrovati «in condizioni relativame­nte buone», precisando che per una diagnosi più precisa bisognerà aspettare l’esame dei restaurato­ri.

Il Museo sottolinea inoltre che non si sa dove le due tele siano state conservate dopo il furto del 2002, anche se si «può presumere che i due dipinti non siano stati conservati in condizioni adeguate». In particolar­e, «i telai circolari di entrambi i dipinti sono stati rimossi. “La spiaggia di Schevening­en” è stata danneggiat­a: la vernice nell’angolo in basso a sinistra si è rotta su una superficie di circa 5 x 2 cm». Il secondo quadro sembra invece integro a prima vista, a parte alcuni lievi danni sui bordi della tela.

Anche il direttore ha scritto sul sito, in coda ad un lungo e dettagliat­o avviso nel quale si annuncia l’avvenuto ritrovamen­to in Italia dei due capolavori rubati. Rüger racconta la vicenda e sottolinea l’importanza dei due lavori giovanili per la collezione di Amsterdam. L’inchiesta italiana «non è ancora chiusa», sottolinea, ricordando che poi ci sarà un processo nel quale i due dipinti dovranno essere presentati come prove. «Non è ancora noto quando si svolgerà il processo», scrive, facendo notare comunque che il ritrovamen­to «è davvero un passo importante. Abbiamo aspettato questo momento per 14 anni - scrive Rüger — e, naturalmen­te, l’unica cosa che si vorrebbe è di riportarli subito a casa. Dovremo avere un po’ più di pazienza. Ma sono convinto che possiamo contare sul sostegno delle autorità italiane».

I lievi danni sulle tele non attenuano l’importanza del ritrovamen­to. Il premier Matteo Renzi, che era in Israele per i funerali di Shimon Peres, ha subito informato il suo omologo olandese, poi ha elogiato le fiamme gialle su Tweet: «Grazie alla Guardia di Finanza per il recupero delle opere di van Gogh. Orgoglioso delle nostre forze dell’ordine #Italia». Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha ricordato che i quadri «per il loro elevatissi­mo valore erano considerat­i tra le opere d’arte più ricercate al mondo, inserite dall’Fbi tra le top ten art crimes». Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschi­ni, ha parlato di «un recupero straordina­rio che conferma la forza del sistema Italia nella lotta al traffico illecito delle opere d’arte». .

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Le tele Da sinistra «Una congregazi­one lascia la chiesa riformata di Nuenen» e «La spiaggia di Schevening­en durante un temporale» di Vincent van Gogh
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Procurator­e Giovanni Colangelo ieri in conferenza stampa

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