Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Appalti illeciti Sindaco e consiglieri arrestati
CASERTA Non c’è settimana che un amministratore pubblico non finisca indagato in provincia di Caserta. Dopo quelli di Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Piedimonte Matese, Alvignano, stavolta è toccato al primo cittadino di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia, finire in manette. De Lucia, tra l’altro, aveva anche tentato di far trasferire i due carabinieri che indagavano su di lui e la sua cricca chiedendo aiuto al sottosegretario alla Difesa e leader regionale di Ncd, Gioacchino Alfano. Ma la richiesta fu respinta da Alfano che, secondo quanto ha raccontato il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, allontanò De Lucia, espressione del Nuovo centro destra, inducendolo a perdere le elezioni come consigliere alla Regione Campania. «Alfano — ha riferito il procuratore — non solo si è rifiutato di commettere un tale reato, ma ha collaborato alle indagini ricostruendo l’episodio». Insieme con il sindaco di San Felice a Cancello, attualmente consigliere provinciale, sono sette le persone finite in carcere nell’ambito dell’inchiesta che nel Casertano ha svelato un giro di appalti in cambio di mazzette. Tra i destinatari del provvedimento ci sono, tra gli altri, anche il comandante della Polizia municipale, Francesco Scarano, il vice sindaco ed assessore all’Ambiente, Francesco Petrone, il consigliere comunale, Clemente De Lucia. Sono 13 invece le persone finite agli arresti domiciliari tra cui Rita Emilia Nadia Di Giunta, ad della spa Terra di Lavoro (di cui è socio unico la Provincia), diversi imprenditori ed il consigliere comunale Vincenzo Papa. Nel corso delle indagini, durate 18 mesi, sono emersi numerosi illeciti compiuti da esponenti politici e dirigenti comunali di San Felice a Cancello nella gestione delle gare d’appalto e nel rilascio di varie autorizzazioni amministrative.