Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cancellato Mussolini e Sarno «insorge»
Benché con ritardo estremo ora si procede per cancellare la scartoffia pro-Benito di novantatré anni fa. Tutti contenti? Figuriamoci. Su Facebook, in particolare sul profilo del portavoce del sindaco, dilaga la contestazione da tastiera. Arrembano i fanti della premessa: «Non sono fascista ma…», vicini di casa digitali dei «non sono razzista ma» e «nulla contro i gay ma» che scrivono: «Non sono un estimatore di Benito anche se credo che non abbia fatto solo del male alla nostra bella Italia, ma sta cosa potevate partorirla solo voi PDioti» (Andrew Santamaria); «Io non sono fascista, ma cosa vogliamo fare? Cancellare tutti quelli che hanno governato l’Italia solo perché appartengono ad un partito che non ci piace?» (Prisco Cutino). Alcuni gridano al revisionismo storico in modalità «alla paesana» (Teresa Vitolo) altri la ritengono una mossa «fuori luogo» perché tanto Lui «non può più tornare» (Salvatore Spera Nunziante). C’è poi il referendario: «Perché non chiedete ai cittadini se sono d’accordo? Mi sembra che il potere vi stia dando alla testa» (Carmine Tool De Filippo). Infine i nostalgici, che vanno oltre: «Ecco le Opere di colui che vorreste cancellare la memoria» e via col copia incolla dell’elenco di assicurazioni per poveri, vecchi e invalidi varate dalle camicie nere, che a replicare ci vorrebbe Benigni con la barzelletta dell’idraulico.
La decisione del municipio sarnese coincide coi 90 anni dalla morte di Amendola. Il Comitato provinciale dell’Anpi, i partigiani, si congratula con Canfora, che è anche presidente della Provincia di Salerno. Ente capriccioso con la Storia: negli anni in cui al vertice sedeva Edmondo Cirielli si ignorava il 25 Aprile; oggi si dà il benservito a Mussolini.