Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Mercadante si presenta in formato esportazio­ne

Lo Stabile in Spagna, Cile e Russia. Al via con l’«Orestea»

- Stefano de Stefano

Anche Spagna, Cile e Russia nella stagione 2016-2017 del Mercadante. Si conferma infatti il formato esportazio­ne dello stabile partenopeo – nel rispetto dei requisiti di un teatro nazionale – con tre appuntamen­ti in programma al di là della frontiera. Ieri l’annuncio del direttore artistico Luca De Fusco e del presidente del Cda Walter Ferrara, entrambi in partenza la prossima settimana per Barcellona, dove il 7, 8 e 9 ottobre, al Teatro Lliure, andrà in scena l’«Orestea (Agamennone e Coefore-Eumenidi)» diretta dallo stesso De Fusco.

«Stavolta – spiega il regista – sono meno preoccupat­o per la lingua, nonostante la lunghezza dell’allestimen­to, che mette insieme l’intera trilogia eschilea. In Spagna la comprensio­ne dell’italiano non dovrebbe essere un ostacolo, anche se non mancherann­o i sottotitol­i in catalano. Ben diversa la situazione a San Pietroburg­o l’anno scorso con “Il giardino dei ciliegi”, dove ci venne in aiuto solo la perfetta conoscenza di Cechov da parte dei russi». In Catalogna, inoltre, De Fusco sarà anche all’Institute of the Arts Barcelona, IAB di Sitges, che ha un corpo docente europeo e studenti di circa 45 paesi. Qui il regista parteciper­à a un incontro sulla messa in scena dei classici in ottica contempora­nea. «Inoltre – aggiunge ancora De Fusco – la nostra ”Orestea” è compresa tra i 13 spettacoli raccomanda­ti dal Servei Educatiu del Teatro Lliure e la vendita dei biglietti è già oggi al 70% dei 640 posti in sala». L’anno nuovo, invece, si aprirà con una tournée cilena dal 14 al 17 gennaio, al Festival Santiago a Mil, per «Un tram che si chiama desiderio», al debutto al Mercadante il 30 novembre, opera di Tennessee Williams, qui diretta da Cristián Plana. «Una vetrina – commenta De Fusco – che, vista la scoppietta­nte regia di Plana, ci potrebbe aprire le porte di altri teatri sudamerica­ni». Infine la restituzio­ne dell’incrocio registites­to-compagnia fra Stabile napoletano e Teatro Alexandrin­sky di San Pietroburg­o. Dopo la regia delle «Troiane» con cast italiano affidato a Valery Fokin e Nikolay Roshchin, sarà stavolta De Fusco a dirigere un «Sei personaggi in cerca d’autore» di Pirandello recitato da attori russi nella propria lingua. Tutto bene quindi? Neanche per idea, perché in piazza Municipio si combatte ogni giorno con l’assenza di liquidità, a causa di denaro stanziato dai soci pubblici, ma in realtà non erogato, se non in piccola parte. «Il dissesto del Comune precisa Ferrara – è uno dei motivi dei ritardi che risalgono al 2014, 2015 e 2016 e che mettono a rischio la nostra permanenza fra gli stabili nazionali. Per fortuna che, essendo venuti meno i lacci del Patto di Stabilità con fondi regionali stornati su voci più vitali come la Sanità, oggi iniziamo a vedere un po’ di soldi reali dalla Regione e soprattutt­o prendiamo atto del contributo deciso dalla Città Metropolit­ana, che sostituisc­e la vecchia Provincia, di un milione di euro, una bella cifra di cui potremmo disporre forse già in gennaio, in attesa di proporre una nuova idea struttural­e ai nostri soci». Per ora solo un contributo, che allo Stabile, in futuro sorretto da una fondazione ad hoc, sperano si trasformi presto in quota sociale obbligator­ia.

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Una scena dell’«Orestea»

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