Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bassolino al sindaco: «Pronto a dare una mano per la città»

Delrio: a breve il presidente del porto

- Brandolini

Tifoserie in campo già dal pomeriggio, ovviamente sui social, pronti a dire preventiva­mente chi ha asfaltato chi, a definire il vecchio contro il nuovo, la paleopolit­ica contro la post politica. La verità è che si scontrano un autonomist­a, il sindaco de Magistris, e un centralist­a, l’ex sindaco Bassolino, e finisce che si trovano pure d’accordo. A partire da Bagnoli. Dove — sulla terrazza del Circolo Ilva — si sono stretti la mano davanti ai fotografi.

NAPOLI Atteso più o meno come il match televisivo tra Renzi e Zagrebelsk­y, sul palco della Festa di Sudd va in scena un Bassolino-de Magistris che nelle premesse ha tanto l’aria del terzo tempo delle amministra­tive, perse fragorosam­ente dal Pd con l’avversaria Valeria Valente. Tifoserie in campo già dal pomeriggio, ovviamente sui social, pronti a dire preventiva­mente chi ha asfaltato chi, a definire il vecchio contro il nuovo, la paleopolit­ica contro la post politica. La verità è che si scontrano un autonomist­a, il sindaco, e un centralist­a, l’ex sindaco, e finisce che si trovano pure d’accordo. A partire da Bagnoli. De Magistris non si schioda di un millimetro. Bene gli incontri, bene i tavoli di lavoro, «bene una task force», dice Bassolino, «va bene tutto, purché non la chiami cabina di regia», chiude de Magistris. L’avversario del sindaco è Renzi «con il quale mi confronter­ei volentieri in tv sulla riforma costituzio­nale, visto che non mi vuole incontrare». Parla addirittur­a di «ritorsioni istituzion­ali». Bassolino lo dice chiarament­e: «Bisogna modificare alcune norme sugli enti locali, è tempo che i parlamenta­ri si facciano promotori di modifiche delle leggi sugli enti locali. E per trovare i fondi per i disabili, serve un programma per Napoli. Io sono pronto a dare una mano». Insomma il ruolo di supplenza politica di Bassolino si fa attivo. E il de Magistris che parla a una platea bassolinia­na ma in fondo anti-renziana in qualche modo incassa subito la disponibil­ità dell’ex sindaco.

Stringe la mano a Bassolino, e continua a lanciare strali contro Renzi. «Non c’è contraddiz­ione — sostiene — tra la manifestaz­ione pacifica di Roma e l’incontro a Palazzo Chigi. Io non sono un sindaco barricader­o. Ho sempre dialogato a tutti i livelli, il conflitto nasce quando non rispettand­o una firma, si inventano il commissari­amento di Bagnoli, un abuso di potere. Come ho detto a Nastasi non c’è nulla di personale ma a De Vincenti ho detto “voi avete fatto una legge sbagliata”. Se poi si pretende che per sbloccare tutto il sindaco deve capitolare, allora no. De Vincenti ha detto che non ho firmato il Patto per il Sud, ma non sono stato chiamato. Forse questa chiamata dipende dall’accettare il commissari­amento per Bagnoli. Sono due anni che non riusciamo ad avere un rapporto diretto con Renzi. L’ho detto all’Anci, mica è un problema mio personale ma della città. Noi non andiamo col cappello in mano. Non accettiamo che il dissenso politico diventi ritorsione sui tavoli istituzion­ali. A questo livello non l’avevo mai visto ed è pericoloso, significa: abbassa il tono, altrimenti avrai ritorsioni istituzion­ali».

Qui c’è il primo distinguo, perché per un uomo delle istituzion­i come Bassolino è impensabil­e non sedersi al tavolo istituzion­ale, si chiami anche cabina di regia, ma una volta seduti si cerca attraverso un’azione politica di modificare: «Ci vuole una task force dei ministri più importanti, con cui le istituzion­i locali traccino un programma per Napoli». E su Bagnoli: «Il primo compito di un Comune è l’urbanistic­a, sono le scelte dell’assetto e dei suoli». Ma non vuol dire pregiudizi­almente no al commissari­amento. E sul Sud: «Il governo si deve assumere una forte responsabi­lità verso il Mezzogiorn­o. Le forze meridional­i devono sapersi unire. Io da sindaco convocai tutti i sindaci del Mezzogiorn­o e da presidente di Regione cercai il coordiname­nto delle Regioni meridional­i. Senza partiti del Sud anacronist­ici, ma dobbiamo saper fare gli interessi del Sud al di là delle differenze di colore e schieramen­to e unire le forze perché ci sia una presenza più forte sul Sud nel governo, nei sindacati, nelle associazio­ni datoriali». Continua ad aprire un canale Bassolino.

Alla fine de Magistris lo dice con chiarezza: «Dal punto di vista politico e istituzion­ale la dialettica aspra con Renzi non mi dispiace, abbiamo vinto anche per questo, ma le istituzion­i sono istituzion­i». Bassolino replica: «Mi auguro che passo dopo passo si facciano altri passi avanti per sbrogliare la matassa con tavoli istituzion­ali al massimo livello e tavoli tecnici. Spero che presto ci sia un altro incontro diretto tra Renzi e de Magistris». Anche in vista del referendum: «A Napoli il Sì è in difficoltà, ma a livello nazionale da qui al 4 dicembre non sarà grande lo scarto e chiunque vincerà dovrà pensare al dopo».

Ecco, sulla riforma la distanza è siderale. Zygmunt Bauman viene in soccorso: «Il vero dialogo non è parlare con gente che la pensa come te». Prove di intesa proprio a Bagnoli.

 ??  ?? Prove d’intesa Antonio Bassolino e Luigi de Magistris ieri al Circolo Ilva di Bagnoli
Prove d’intesa Antonio Bassolino e Luigi de Magistris ieri al Circolo Ilva di Bagnoli
 ??  ?? Incontri Antonio Bassolino con Luigi de Magistris e l’assessore Carmine Piscopo a Bagnoli per la Festa della Fondazione Sudd Nella foto piccola a destra, il ministro Graziano Delrio
Incontri Antonio Bassolino con Luigi de Magistris e l’assessore Carmine Piscopo a Bagnoli per la Festa della Fondazione Sudd Nella foto piccola a destra, il ministro Graziano Delrio

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