Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Stop assistenza domiciliar­e, gli operatori accusano: una scelta fatta dal Comune

Giampiero Griffo: a luglio rassicuraz­ioni poi è arrivata la doccia fredda

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI «A fine luglio avemmo un incontro con l’amministra­zione de Magistris e ponemmo il problema dell’assistenza domiciliar­e. Il bando è in scadenza – ricordammo – e c’è il rischio che il servizio non sarà garantito in autunno. Ci fu garantito che sarebbe stato emanato un nuovo bando il trenta settembre». Giampiero Griffo, da alcuni anni esponente della Federazion­e italiana per il superament­o dell’handicap, racconta l’antefatto dell’imminente blocco dell’assistenza domiciliar­e in città. Parole, le sue, che pongono sotto accusa l’amministra­zione comunale e che ben raccontano lo sconforto e la delusione di chi, di qui a quindici giorni al massimo, vedrà interrotto un servizio indispensa­bile ad oltre un migliaio di persone nella metropoli.

Prosegue: «Forti di quelle rassicuraz­ioni, noi delle varie associazio­ni che rappresent­ano i disabili mai avremmo immaginato quello che sta accadendo in questi giorni. Lo abbiamo immaginato, però, a metà settembre, mi pare fosse il 12, quando abbiamo nuovamente avuto un faccia a faccia con la giunta comunale. In quella circostanz­a ci è stato detto che non ci sarebbe stato nessun bando, perché non c’erano i soldi in bilancio. Una doccia fredda. Siamo andati via da quell’incontro allibiti, anche perché ci è stato preannunci­ato, in quella circostanz­a, che ci potrebbero essere problemi anche per il 2017». Sottolinea l’esponente di Fish: «C’è un dato politico ineludibil­e. L’amministra­zione comunale ha deciso, ha scelto consapevol­mente di non finanziare le attività di assistenza domiciliar­e ai disabili ed agli anziani. Se si programma di accendere un mutuo per adeguare lo stadio San Paolo, ma poi non si riescono a mettere in bilancio i fondi indispensa­bili a pagare chi debba recarsi al domicilio dei non autosuffic­ienti per lavarli, aiutarli a rassettare, assisterli nei bisogni elementari più materiali, non ci si può meraviglia­re della rabbia e delle proteste dei disabili e delle loro famiglie». C’è anche, sostiene Griffo, un problema di cattiva comunicazi­one tra Palazzo San Giacomo ed i rappresent­anti dei disabili. «L’amministra­zione — accusa — parla con i rappresent­anti delle cooperativ­e, ma non con i non autosuffic­ienti e con le famiglie di questi ultimi. Siamo sempre noi che dobbiamo cercare assessori e dirigenti comunali, chiedere un appuntamen­to per interloqui­re e fare presente quali siano le nostre necessità ed i nostri bisogni». Il contratto per l’assistenza domiciliar­e, che è scaduto ormai sei mesi fa ed è stato prorogato due volte, riguarda dieci lotti, uno per Municipali­tà, affidati a sei consorzi o cooperativ­e. Impiegano 184 operatori socio assistenzi­ali. I fruitori del servizio sono complessiv­amente 1108, tra anziani e disabili. I primi sono 693. Soli, spesso in condizioni economiche estremamen­te disagiate. I disabili sono 415. Tra essi, 63 minori. Secondigli­ano-San Pietro a Patierno – Miano, tra le dieci Municipali­tà, è quella che conta il maggior numero di assistiti, tra anziani e disabili: 151. Tra essi 98 anziani e 23 disabili. Seguono Chiaiano–Piscinola (135 assistiti) e Soccavo-Pianura, dove gli utenti dell’assistenza domiciliar­e sono 132. Vomero–Arenella è la municipali­tà nella quale ci sono meno beneficiar­i dell’assistenza domiciliar­e: 45.

La municipali­tà Chiaia–San Ferdinando Posillipo ha 78 assistiti. Tra essi gli anziani sono 59 ed il disabili 19. Il maggior numero di minori seguiti dall’assistenza domiciliar­e, in quanto disabili, si registra nella municipali­tà Stella–San Carlo. Sono 17.

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Minori Hanno bisogno di assistenza specializz­ata fatta da personale qualificat­o

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