Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Uiltucs critica il colosso dei fast food: troppe società, relazioni sindacali a rischio
trasparenza, ma quando ci sono tanti licenziatari la situazione è diversa. I lavoratori passano da un licenziatario all’altro». Altra difficoltà segnalata dall’associazione riguarda la difficoltà di stipulare contratti di categoria: «La situazione è precaria. Quando ci sono tanti licenziatari non si può fare un contratto di gruppo.
Lo spacchettamento a Napoli e provincia crea una difficoltà nelle relazioni sindacali. Da una vertenza sola con «Napoli futura» si passa ad aver aprire più fronti con società diverse. I licenziatari hanno più opportunità di non applicare le tutele, non c’è più una massa critica di lavoratori, come prima. Non possiamo più trattare con McDonald’s, ma trattiamo singolarmente con i licenziatari». Secondo la UIlctus, le società a gestire il marchio tra Napoli e provincia sarebbero 6 Srl, una per ristorante.
Dall’altra parte la McDonald’s Italia replica, attraverso un suo portavoce: «anche prima a Napoli c’erano più licenziatari a gestire il marchio in franchising. Adesso i 6 ristoranti che prima erano di “Napoli futura” sono stati dati in gestione a 4 imprenditori. Avere più operatori sul territorio serve ad offrire un servizio di qualità migliore». Riguardo al numero dei dipendenti, l’azienda chiarisce:
La replica «Avere più operatori sul territorio serve ad offrire un servizio di qualità migliore»
«non ci sono stati licenziamenti, quindi i circa 130 dipendenti di Napoli futura sono stati divisi tra le nuove società. Riguardo il numero, i nostri ristoranti hanno circa 20-30 dipendenti, poi nelle singole realtà gli imprenditori possono organizzarsi secondo le loro esigenze».