Corriere del Mezzogiorno (Campania)
FORNELLI 2.0 L’Altro Loco è un’altra cosa
L’eccellenza a Napoli. Punta sulla qualità delle materie prime. Crostacei eccezionali
Una sicurezza. Un locale degno di una metropoli con ambizioni internazionali. L’Altro Loco è in via Santa Maria a Cappella Vecchia, nel cuore di Chiaia, ma potrebbe essere tranquillamente ai Parioli a Roma o a Brera a Milano. La critica ufficiale finora non si è accorta di questo luogo tenuto colpevolmente sottostimato. In realtà, il ristorante di Diego Nuzzo ottiene quotidianamente il premio più ambito, cioè quello dei clienti che ne apprezzano l’offerta semplice e qualitativa. Mi fa ridere leggere che, dopo una tardiva, ma comunque benvenuta presa di coscienza, lo si definisca il migliore ristorante di Napoli. Che dubbio c’era già da molti anni? Domenica scorsa. Diego ammette i bambini. L’atmosfera non cambia. È quella di un giorno di festa. Ambiente familiare, raffinato nella essenziale semplicità. Anche la musica brasiliana in sottofondo contribuisce al benessere degli ospiti. Partenza a razzo con le ostriche: Fine de Claire e, ancora più aggressive, Imperiali rosse del Salento accompagnate da una equilibrata salsa con cipolline e aceto. Ed ecco i carnosi cannolicchi di sabbia alla brace (1), conditi con una leggera citronette. Seguono gli scampetti (in realtà crostacei di dimensioni normali) gratinati con lime e discretissima menta. Un fuori carta come primo. Ci sono i porcini freschi. E allora vada per le fettuccine col pregiato fungo (2): un piatto davvero esemplare. Cosa assaggiare per secondo? Il mix di crostacei alla brace con verdurine cotte nel wok (3) sembra un’opzione ragionevole. E infatti lo è. È vero, costa 40 euro, ma quanta roba! Un astice pienissimo e saporito, uno scampone di almeno 150 grammi, e poi i gamberoni rossi: riuscito l’abbinamento con le verdure. Provo a coglierli in fallo sul dolce. E che ve lo dico a fare? Cannolo scomposto che propone, uno ad uno, i gusti dell’emblema di Sicilia. Dieci e lode.