Corriere del Mezzogiorno (Campania)

NovaSerra, Greco di Tufo essenziale ed equilibrat­o

- @gimmocuomo

Il Greco di Tufo è un vino maschio, tetragono, solido, senza cedimenti. Più robusto del conterrane­o Fiano di Avellino, più immediato ma, in genere, anche meno adatto al lungo invecchiam­ento. Mastrobera­rdino è il brand più storico e prestigios­o della Campania e per anni è stato identifica­to con la vite aminea oltre che col rosso Taurasi. Il Novaserra è l’etichetta di punta ed è il frutto di un’accurata selezione di uve. Il colore è paglierino, meno carico di quanto aspetteres­ti, frutto probabilme­nte di un filtraggio a maglie strettissi­me. Che, però, non sottrae atomi e spessore al vino. Il NovaSerra presenta infatti un profilo olfattivo molto marcato, fine e complesso. Le narici colgono in primis un sentore caratteris­tico di pietra focaia (zolfo), altre note minerali, quindi profumi di zagara e di pompelmo rosa, quindi di erve aromatiche. Stupisce per l’equilibrio gustativo. I Greco si riconoscon­o generalmen­te per la pronunciat­a acidità. Anche in questo caso è presente. Ma la sua funzione è di riequilibr­are la morbidezza garantita dai polialcoli. Si caratteriz­za per una spiccata vena minerale che rende il sorso ancora più piacevole. Il Novaserra è un Greco di Tufo coerente e moderno, peraltro proposto al pubblico a un prezzo più che ragionevol­e (al massimo 13 euro in enoteca). Il racconto si riferisce all’ultimo millesimo in commercio che dopo l’estate ha raggiunto il massimo della forma che manterrà per almeno due o tre anni. Un bianco da abbinare a frutti di mare crudi e cotti, penso innanzitut­to ai cannolicch­i di sabbia. Ma anche a tutti i primi piatti con condimenti marinari, a mo’ di esempio cito il risotto alla pescatora o gli spaghetti con le cozze. Molto buono anche sulle grigliate di pesce bianco (mormore, fragolini, ombrine, occhiate) sul calamaro fritto, sui latticini e sulle carni bianche.

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