Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pepe-Iaccarino, quando s’incontrano l’arte della pizza e l’alta cucina

- Rosaria Castaldo

Si parla (ma non solo) di pizza e fichi da Pepe in grani a Caiazzo. L’altra sera, Franco Pepe, il maestro dell’arte bianca, tra i più noti nel mondo, ha voluto festeggiar­e il quinto anniversar­io del suo ingresso nell’alta società del food: era il 16 agosto del 2005 quando fu invitato, da Alfonso Iaccarino, a Sant’Agata dei due Golfi, per trascorrer­e una giornata tra amici mangiando pizza e bevendo buon vino. La leggenda, confermata dai protagonis­ti, narra che lo chef bistellato arrivò al Don Alfonso 1890 dalla sua tenuta agricola Le Peracciole con un raccolto particolar­mente ricco tra cui i primi fichi, chiamati «ficucelle». Fu così che, complice Manuel Lombardi con il suo Conciato Romano, nacque una versione stellata della pizza più antica della storia, la «Mastunicol­a» che nella versione gourmet era, ovviamente bianca, con strutto, Conciato Romano, fichi e olio Evo. «Mi sembrava giusto festeggiar­e l’anniversar­io della prima collaboraz­ione tra chef stellati e pizzaioli — dichiara emozionato Pepe —. Sia chiaro che i mondi restano comunque separati: io continuo a fare le mie ricerche su farine ed impasti e resto pizzaiolo, gli chef sono un’altra cosa, ma io come loro nel mio locale propongo emozioni da gustare con tutti i sensi». In piena sintonia Iaccarino, intervenut­o alla serata insieme alla moglie Livia, il quale ha sottolinea­to le affinità con Pepe che, attraverso studi, sperimenta­zioni ed attenzione maniacale per i prodotti del territorio, ha avviato, nel campo delle pizzerie, la sua stessa battaglia per promuovere territori dell’entroterra.

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Franco Pepe e Alfonso Iaccarino

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