Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Undergroun­d» Emozioni e storie dalla città segreta

Successo dell’iniziativa del Corriere. Grande partecipaz­ione dal cimitero delle Fontanelle alle catacombe di San Gennaro

- di Anna Paola Merone

«Il bello dell’Italia» è, anche, a Napoli. Il Corriere della Sera lo racconta in un pomeriggio partenopeo di visioni e rivelazion­i — e in una articolata inchiesta — che si apre con una visita al cimitero della Fontanelle e si chiude con una serata evento alle catacombe di San Gennaro. Eventi diffusi e visite guidate che portano alla luce la «Napoli undergroun­d» e che si snodano attraverso un pubblico di lettori entusiasta, curioso, attento. Magia e mistero sono un viatico per l’avventura nel sottosuolo napoletano che si spinge anche nella stazione Toledo del metrò.

NAPOLI «Il bello dell’Italia» è, anche, a Napoli. Il Corriere della Sera lo racconta in un pomeriggio partenopeo di visioni e rivelazion­i — e in una articolata inchiesta — che si apre con una visita al cimitero della Fontanelle e si chiude con una serata evento alle Catacombe di San Gennaro. Eventi diffusi e visite guidate che portano alla luce la «Napoli undergroun­d» e che si snodano attraverso un pubblico di lettori entusiasta, curioso, attento.

Il viaggio parte dal Cimitero delle Fontanelle con i ragazzi della «Paranza». Il capo dell’Economia del Corriere della Sera, il napoletano Nicola Saldutti, cita Matilde Serao e Massimilia­no Virgilio legge Ermanno Rea. Magia e mistero sono un viatico per l’avventura nel sottosuolo napoletano che si spinge alla stazione Toledo del metrò. Per il Bello dell’Italia in trecento prendono parte alle visite guidate con la storica dell’arte Maria Corbi, che racconta la stazione più bella d’Europa. Roberta Scorranese, giornalist­a del Corriere della Sera, ricorda che si tratta di «una stazione simbolo, sintesi del massimo dello svantaggio iniziale e del massimo del risultato finale. Il luogo in cui è stato deciso di costruirla era il più complesso e meno adatto a un’operazione del genere eppure è venuto fuori un gioiello. È una metafora per Napoli che dalle sue tante ferite fa nascere bellezza. Nella nostra inchiesta abbiamo raccontato le cose che vanno ma anche quelle che bisogna migliorare — spiega —. In questo senso il giornalism­o non solo riferisce, ma semina azioni che poi la politica e gli amministra­tori devono raccoglier­e».

Si risale in superficie a Palazzo Zevallos Stigliano con il direttore del Corriere del Mezzogiorn­o Enzo d’Errico che dialoga con il responsabi­le delle attività culturali Intesa Sanpaolo e direttore della Gallerie d’Italia, Michele Coppola, e con Maurizio di Robilant, presidente della Fondazione Italia Patria della bellezza. Un incontro aperto da Scorranese che, con Laura Valente, ha lavorato ad un progetto che è stata una sfida, partito dalla città undergroun­d alla ricerca della «bellezza dei linguaggi tra cultura e comunicazi­one». Enzo d’Errico sottolinea che la scelta di «parlare di bellezza partendo non dall’avvenenza sfacciata di una città che abbaglia è stata precisa. Abbiamo scelto di andare a fondo e di qui risalire verso la superficie».

Palazzo Zevallos è un tesoro «di superficie» e, ricorda Coppola, è «tra i migliori musei italiani e dunque potremmo fermarci qui per non considerar­e l’accostamen­to banca e bellezza un ossimoro. Le banche innescano relazioni anche con la bellezza a partire dai luoghi. Restaurand­oli e conservand­oli — osserva — portano avanti una grande operazione di recupero dell’identità del Paese. Il Bello dell’Italia, deve generare comportame­nti e se si mettono insieme - così com’è stato in questo caso - la più grande banca italiana e il più grande giornale nazionale allora possiamo farcela». E rilancia raccontand­o di un progetto per le scuole mentre d’Errico chiede se e come la bellezza può mettere in moto l’economia. In prima fila ci sono l’artista Mimmo Jodice e Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione industrial­i, i due volti di una città che ha molto da raccontare e che ha una frizzante bipolarità. Maurizio de Robilant presenta la fondazione Italia Patria della Bellezza di cui è presidente e ricorda «siamo una nazione che offre bellezza al mondo. Così come se si dice american dream si pensa al tratto identitari­o degli Usa e se si apre lo sportello di una Mercedes il pensiero vola in Germania, così se si dice bellezza si deve pensare all’Italia. Il lavoro della nostra fondazione va in questa direzione perché ognuno ne sia consapevol­e».

La serata prosegue con una conversazi­one con Maurizio de Giovanni che legge se stesso sulle note del violoncell­ista Luca Signorini e si sofferma sugli aspri contrasti di una città, sulle contaminaz­ioni altrove inimmagina­bili. Sapori, profumi, identità diverse, culture si fondono nel giro di pochi metri in una sfida di bellezza e asperità difficile da dominare. La musica della Nuova Orchestra Scarlatti risuona prima della visita al piano superiore del Palazzo Zevallos, che oggi e domani sarà aperto ai lettori del Corriere dalle 10 alle 20 con visite guidate gratuite.

Si fa sera e si va alla Galleria Borbonica per un appuntamen­to con Gianluca Minin. Si entra da Palazzo Serra di Cassano e, in un antro, c’è Mimmo Borrelli che nel silenzio della cava fa risuonare l’impasto linguistic­o della sua Napucaliss­e. Il gran finale è in festa, alle catacombe di San Gennaro con Bruno Delfino e spettacolo con Cristina Donadio, Mimmo Jodice, Ciccio Merolla, Marco Zurzolo e Le Tammorre di Romeo Barbaro.

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Palazzo Zevallos Stigliano Un momento del confronto nello storico edificio di via Toledo
 ??  ?? Suggestion­i Un momento dell’incontro a Palazzo Zevallos Stigliano Sotto da sinistra: Michele Coppola, Nicola Saldutti ed Enzo d’Errico; Roberta Scorranese con altri ospiti nella stazione metro di Toledo
Suggestion­i Un momento dell’incontro a Palazzo Zevallos Stigliano Sotto da sinistra: Michele Coppola, Nicola Saldutti ed Enzo d’Errico; Roberta Scorranese con altri ospiti nella stazione metro di Toledo
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