Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Passeggeri in fuga, ho rischiato la vita per un equivoco»

- Roberto Russo

NAPOLI «Erano le 12,20, a bordo del filobus 202 in piazza Garibaldi stavo per arrivare alla fermata dell’Hotel Cavour. Due minuti dopo mi sono ritrovato ferito a coltellate con una gamba sanguinant­e».

L’autista del bus, colpito da un sessantenn­e, accetta di parlare della sua disavventu­ra. Una sola condizione: «Niente nomi, sono in Anm da 15 anni e ne ho viste di cotte e di crude. Ormai a Napoli si può morire anche per un equivoco in pieno giorno mentre guidi il filobus». Rischiare la vita per un equivoco. L’aggressore infatti ha visto il bus arrivare mentre attraversa­va la strada e ha temuto che l’autista non rallentass­e. È bastato questo per scatenare la sua assurda rabbia. Un equivoco sufficient­e ad armargli la mano di coltello e fargli scagliare due fendenti contro un lavoratore.

Ma chi era quest’uomo?

«Non lo so, non so nemmeno perché abbia avuto quella reazione assurda. Mi ha lanciato improperi volgarissi­mi così, mentre mi fermavo per far salire e scendere i passeggeri, ho osato richiamarl­o. Avevo appena aperto le porte e gli ho urlato: “ma non si vergogna, lei ha i capelli bianchi e mi dice le parolacce, che esempio dà ai giovani?».

E lui?

«È diventato una furia, in un attimo è salito a bordo, ha estratto il coltello e mi ha colpito un paio di volte a un polpaccio. Non ho nemmeno avuto il tempo di reagire, se non allungando le gambe per scalciare».

E i passeggeri?

«Ci sono stati attimi di autentico terrore. Qualcuno di loro è fuggito, li posso capire negli autobus la situazione fa paura davvero».

E poi?

«Poi sono stato fortunato. Devo tutto a quella pattuglia di baschi verdi che passava. Sono saliti a bordo e hanno fermato quel pazzo abbrancand­olo. Deuscire vo ringraziar­e i finanzieri e la loro prontezza se me la sono cavata con 7 giorni di prognosi. I colleghi mi hanno accompagna­to al Loreto mare e adesso eccomi qui a casa mia».

Lei ha famiglia?

«Sì, ho moglie e figli. Non auguro a nessuno di trovarsi nella situazione che ho dovuto affrontare perché è assurdo da casa e rischiare la pelle in pieno giorno in piazza Garibaldi. Ne ho viste di cotte e di crude in 15 anni di lavoro sui bus. Ma ieri mattina abbiamo passato il segno».

Polemico intanto il sindacato aziendale, Adolfo Vallini e Marco Sansone denunciano il clima pesantissi­mo e le aggression­i continue agli autisti. «Un episodio - aggiungono i due sindacalis­ti - come quello avvenuto pochi mesi fa, ai danni di Vincenzo Lucchese, colpito al volto con un bicchiere di vetro, avrebbe potuto avere conseguenz­e molto più gravi se, fortunatam­ente, non si fosse trovata a transitare una pattuglia delle Guardia di Finanza. Poco disponibil­e, invece, l’azienda nell’inviare un’auto di servizio. Siamo dovuti ricorrere a un collega che aveva appena finito il turno per trasportar­e il dipendente al vicino Loreto mare».

Quel folle mi ha ferito solo perché l’ho invitato a non dire parolacce Capisco la paura dei viaggiator­i, in città si è persa ogni sicurezza

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