Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Scuola Viva con musica e arte: grande occasione per i bambini»
NAPOLI Una pioggia di euro si abbatte sulle scuole campane con il progetto “Scuola Viva”. Sono 454 gli istituti della nostra Regione che apriranno i battenti anche di pomeriggio per permettere agli studenti di intraprendere percorsi extracurriculari tra le mura amiche della propria scuola. La richiesta fu lanciata quasi un anno fa dopo l’omicidio di Genny Cesarano, il 17enne vittima innocente di camorra ucciso da un proiettile vagante in piazza Sanità: Scuole aperte contro il degrado sociale. A chiederlo ad alta voce furono i parroci dei quartieri difficili della città che si fecero portavoce del disagio. La proposta venne accolta e si pensò subito a scuole aperte anche il pomeriggio nei quartieri a rischio per strappare i bambini alla strada e alla camorra. I fondi sono stati trovati ed è stato stilato anche l’elenco delle scuole che otterranno i finanziamenti per puntare su corsi e insegnamenti che normalmente i bambini non potrebbero avere.
Così la risposta della Regione non si è fatta attendere, 25 milioni di euro sono stati distribuiti in tutta la Campania, dalla provincia di Salerno a quella di Caserta, passando per Napoli e per quei quartieri difficili dove , forse, si avranno maggiori benefici.
Luciano Monaco da circa un anno dirige l’Istituto Comprensivo Adelaide Ristori a Forcella, «una scuola di frontiera al centro della città», ci dice rammaricato.
Preside arriva ora un aiuto concreto per le scuole.
«È una grande opportunità, è importante che le scuole siano un punto di riferimento, soprattutto in certi contesti».
In che senso?
«La scuola come la mia, è una scuola di frontiera al centro della città. Siamo tra via duomo, i Decumani e la parte più turistica della città, ma siamo lontanissimi. I nostri ragazzi vivono una vita lontana dal centro, spesso alle spalle non hanno nulla e l’unico punto di riferimento può, e deve, essere la scuola. Troppo spesso i loro modelli sono sbagliati e noi dobbiamo essere l’alternativa. La vita di un bambino o di un ragazzino non può essere già segnata alla loro età».
Quindi il progetto “scuola viva” diventa quasi vitale?
«Diventa molto importante, perché riesce a far diventare la scuola un punto di riferimento. Noi abbiamo oltre 900 alunni distribuiti tra la Adelai- de Ristori e il plesso Annalisa Durante e tantissimi di loro beneficeranno del progetto».
Quali saranno le attività che proporrete?
«Abbiamo deciso di seguire quattro filoni: arte, sport, multimedia e teatro. Le attività sono organizzate in sinergia con realtà del territorio, con associazioni ed enti che operano nella zona di Forcella. È nata una bella collaborazione con diverse realtà territoriali e con la Chiesa. È importante che le energie positive del quartiere si coalizzino per cambiare le cose. In certi contesti è necessario operare in rete, altrimen- ti quanto di buono si realizza può essere vanificato e resta solo la buona volontà di chi l’ha realizzato, invece è importante non vanificare gli sforzi».
Preside, ma realmente, quanto inciderà questo progetto sui suoi ragazzi?
«Molto, ne sono convinto. Come le dicevo la scuola deve essere un faro per la vita di questi ragazzi e se noi siamo messi in condizione di lavorare, lo possiamo essere. Le faccio un esempio, stamattina (ieri, ndr) i vigili del fuoco sono venuti nel plesso “Annalisa Durante” e ci hanno inibito una parte della scuola. Ci sono infiltrazioni, cornicioni pericolosi, intonaco caduto. Abbiamo più volte sollecitato il Comune di Napoli, proprietario dell’immobile, a intervenire per risolvere la situazione, ma niente. E’ necessario lavorare tutti nella stessa direzione, sarebbe tutto molto più semplice. Anche per il progetto “scuola viva”, spero si vada oltre i tre anni dichiarati. E’ necessario dare continuità agli interventi educativi, dalla scuola può nascere il vero riscatto di questa città».
Calcinacci «Ieri sono arrivati i vigili del fuoco e hanno chiuso parte della Durante che è a rischio»