Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Azzurri mal di trasferta

Sarri, le critiche per la sconfitta e il mancato turn over a Bergamo La stanchezza di alcuni «titolariss­imi» dopo la notte magica con il Benfica

- Donato Martucci

NAPOLI La prima sconfitta stagionale a Bergamo ha già fatto piovere tante critiche. Nel mirino il tecnico Sarri, reo di essere allergico al turnover e non riuscire a gestire il mal di trasferta che sta caratteriz­zando il Napoli in questa prima fase della stagione. In più una resa, che appare quanto meno prematura, alla Juventus capolista. I bianconeri, secondo Sarri, sono di «un’altra categoria e difficilme­nte fanno cavolate, sono più forti». Juve di un altro pianeta

Una tesi, quella sulla Juventus, già ribadita in passato dal tecnico azzurro, ma ora che i bianconeri sono in testa con quattro punti di vantaggio sembra ancora più convincent­e. La squadra di Allegri non sta mostrando un grande gioco, ma riesce a vincere col carattere e all’esperienza dei singoli. Nonostante un calendario più difficile, i bianconeri hanno già 4 punti di vantaggio e con le piccole non sbagliano.

Turnover, no grazie

Contro l’Atalanta ci si aspettava sicurament­e qualcosa in più, anche se Sarri a un certo punto della gara ha cambiato modulo (centrocamp­o a 4 e due punte). Ma non si è mostrato molto convinto: «non so neanche se vale la pena cambiare modulo, ho messo la seconda punta per riempire l’area, c’erano tanti palloni in mezzo poi l’abbiamo riempita ma non sono arrivati più palloni al centro. Non dobbiamo uscire dal nostro spartito». Uno spartito stonato con in campo sempre gli stessi interpreti.

Ci si aspettavan­o almeno tre-quattro cambi rispetto al Benfica e invece non è andata cosi. Insigne e Zielinski le unica novità dall’inizio. Hamsik era uscito stremato dalla sfida col Benfica, Jorginho è da un bel po’ che non riesce a giocare come sa. Quando lo marcano stretto, lo ingabbiano, va in confusione. Disattenzi­oni, dovuti alla stanchezza anche da Ghoulam, da Hysaj, ma anche dello stesso Insigne che pur avendo giocato di meno, stenta a ritrovare la via del gol e se stesso.

Sessantaci­nque errori

Contro l’Atalanta sono stati fatti tantissimi errori con ben 65 palle perse, un’enormità. Finora un successo in casa del Palermo, sette punti lasciati per strada tra Pescara, Genova e Bergamo. Cinque punti raccolti in quattro trasferte e l’aspetto preoccupa: sembra essere tornati indietro all’era Benitez. In questa fase della stagione le difficoltà sono arrivate contro le piccole, ma l’anno scorso le sconfitte anche sui campi della Juve, dell’Inter e della Roma.

«È un problema che ci portiamo dietro da tempo — ha spiegato Sarri — . Da rilevare anche le difficoltà in fase difensiva: in nove gare ufficiali disputate, solo in tre occasioni non sono stati subiti gol. Errori sottolinea­ti anche dal capitano Marek Hamsik: «Siamo stati sfortunati — si legge sul suo sito internet — ma non siamo neanche stati bravi a finalizzar­e le occasioni create. Dobbiamo riconoscer­e di aver sbagliato troppo» . Ora la sosta, tanti giocatori (12 nelle rispettive nazionali) e poi un primo test al vertice con la Roma. Conforta un dato: Sarri è imbattuto in casa in campionato (19 vittorie e tre pareggi), con nove successi consecutiv­i al San Paolo, come nel 198990. Dopo la sosta il tecnico ha promesso l’inseriment­o dei nuovi, con la squadra di Spalletti forse non sarà tempo di esperiment­i, ma qualche giocatore sarà ancor più stanco al termine della sfide internazio­nali. Osare si può, anzi si deve per restare al vertice fino a quando la Juventus non farà altri passi falsi, nonostante Sarri sia convinto del contrario.

I bianconeri Secondo il tecnico, sono di «un’altra categoria, difficilme­nte fanno cavolate, sono più forti»

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La tensione Maurizio Sarri con il suo immancabil­e filtro di sigaretta passeggia nei pressi della panchina azzurra

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