Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scuola, nuovo piano assunzioni Il Mezzogiorno è già penalizzato
Con la legge di stabilità il ministero vuole immettere in ruolo 25 mila docenti Alla Lombardia 5.300 posti, alla Campania 2.800. E i precari resteranno tali
NAPOLI Una buona notizia accompagnata da un’altra decisamente meno buona per la scuola campana. La buona notizia è costituita dalla volontà del Governo, su sollecitazione del ministero per l’Istruzione, di assumere altri 25 mila insegnanti e 10 mila unità di personale Ata in Italia. La norma per il nuovo piano di assunzioni dovrebbe essere prevista nella legge di stabilità. La notizia meno buona è che, nonostante la Campania sia la regione in cui è più diffuso il precariato e malgrado il concorsone abbia portato alla fine a pochissime assunzioni a fronte delle seimila promesse, sembrano ancora una volta già frustrate le speranze di una vera svolta contro la «supplentite» per la quale l’Unione Europea ha condannato l’Italia. Attualmente, infatti, si parla di 5.300 posti alla Lombardia, 2.800 alla Campania, 2.700 all’Emilia Romagna, 2.500 al Veneto, 2.300 alla Toscana e 2.200 alla Sicilia.
Eppure si parla della trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto. Cioè di quei posti che vanno a supplenza, ma che in realtà sono liberi e possono essere trasformati in cattedre stabili. Analizzando i soli posti assegnati in deroga al sostegno, il sito specializzato «OrizzonteScuola.it» ha fatto alcuni calcoli, dai quali emerge che al Sud ci sono ben 11 mila 500 posti in deroga, 5.390 dei quali nella sola Campania, mentre in Lombardia sono 3.330 e in tutto il Nord 7 mila e 700. Sulla base di tali numeri era parso ragionevole ipotizzare che al Sud, e in particolare alla Campania, sia assegnato un maggior numero di posti, «anche in ottemperanza alla dichiarata volontà da parte di esponenti del Governo di far fronte agli esodi che in questi anni hanno visto massiccio personale docente spostarsi da Sud a Nord».
Invece il calcolo sarebbe effettuato in un modo diverso che finisce per favorire le regioni settentrionali, che nel complesso hanno più studenti ma meno docenti e anche meno posti in deroga. Limitandosi agli alunni disabili, infatti, il Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna) ha una popolazione maggiore con 90.139 certificati H, mentre nel Sud (Molise, Campania, Puglia, Ba- silicata, Calabria, Sicilia) se ne contano complessivamente 75.608. Quanto ai posti esistenti ma non considerati nell’organico di diritto, quelli appunto in deroga, al Nord sono 7.798 e al Sud 11.529. «In percentuale — spiega OrizzonteScuola.it — al Nord l’8,6% dei posti, in relazione agli alunni, è andato in deroga, mentre al Sud il 15,2%. Inoltre, se si considera che al Nord i posti totali di sostegno sono 43.095, il totale dei posti in deroga supera di poco il 18%, mentre a Sud, che conta 47.843 posti totali, supera di poco il 24%. A vantaggio del Mezzogiorno, invece, il rapporto tra alunni e docenti. Al Nord, infatti, si attesta sull’1,75, mentre a Sud sull’1,88 ».
La conclusione è che in Campania, e in tutto il Mezzogiorno, parte di quei posti assegnati a supplenti, cioè precari, si sarebbero potuti utilizzare per la mobilità dei docenti, rispondendo almeno parzialmente alla richiesta dei neoassunti. Invece ora si corre il rischio che siano di meno gli insegnanti assunti nella regione e nel Sud. Non solo: l’organico di fatto continuerà a rimanere sovradimensionato.