Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Patto per Napoli, firma con il governo in arrivo
De Magistris: «Questione di ore». Domani vertice a Bari per l’Anci: il sindaco vedrà Mattarella e Renzi
NAPOLI «Per la firma del Patto per la città è questione di ore» perché «negli ultimi dieci giorni abbiamo fatto passi in avanti molto importanti». Non era mai stato così ottimista de Magistris. Anche se adesso lo è forse anche troppo. Probabilmente perché l’ex magistrato ieri ha avuto il resoconto finale dal capo di Gabinetto, Attilio Auricchio, che assieme al vicedirettore generale del Comune, Giuseppe Pulli, e all’assessore alle Infrastrutture, Mario Calabrese, dopo una giornata di incontri in Regione per definire gli ultimi dettagli del Patto, dettagli che sono stati anche inviati alla Presidenza del Consiglio. Il tutto, in collegamento diretto col governatore De Luca, a Roma per discutere del Patto per il Sud (non solo degli aspetti napoletani). Gli incontri tra i dirigenti comunali e quelli regionali hanno riguardato gli ultimi progetti da inserire che potrebbero far oscillare il valore del «Patto per l’area metropolitana di Napoli» da 300 a 310 milioni. La quadra dovrebbe essere trovata in queste ore. La delega alla firma dei Patti territoriali per conto del governo ce l’ha Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ed è lui che mantiene i rapporti col primo cittadino. Tra i due i contatti sono frequenti. Serve però un appuntamento. Occorre cioè una data certa per apporre gli «autografi» sul Patto. Oggi? Domani? Difficile. Perché de Magistris partirà per Bari dove l’Anci si riunisce per eleggere il nuovo presidente, un appuntamento al quale interverrà anche Renzi (che prima dovrebbe passare da Napoli, all’Unione industriali, per illustrare il piano nazionale di «Industria 4.0») ma soprattutto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il quale ha avuto un ruolo chiave nello scongelamento dei rapporti tra sindaco e governo. Manca però l’ultimo miglio da percorrere: il contatto diretto tra l’ex pm e il premier, che forse a Bari avranno almeno la possibilità di stringersi la mano.
De Magistris ha comunque escluso che la firma possa avvenire domani: «Credo sia complicato, anche se siamo entrambi a Bari», ha detto il sindaco che ha però confermato di essere «a un passo dalla chiusura di un accordo importante per la città». L’ex pm pone l’accento sull’importanza di un’eventuale chiusura dell’accordo: «Siamo riusciti a tenere separata l’autonomia politica di Napoli e il nostro dissenso dal governo Renzi dai tavoli istituzionali in cui bisogna incontrarsi, confrontarsi e comprendere che il linguaggio della concretezza fa parte dell’azione politica di questa città. E se la quadratura si riesce a trovare, nel Patto ci saranno risorse aggiuntive rispetto alla programmazione 2014-2020». Risorse che andrebbero a finanziare «progetti specifici indicati dalla città di Napoli». E l’elenco è lungo: si va dal trasporto pubblico locale alla manutenzione degli edifici pubblici e privati (sul modello Sirena), passando per diversi interventi sulla manutenzione di alcuni edifici scolastici e in materia ambientale. «Abbiamo dimostrato di poter portare a Palazzo Chigi progetti esecutivi, concretezza, credibilità e immediata fattibilità», ha concluso il sindaco alle prese anche con un problema interno come lo svecchiamento della pianta organica. De Magistris ha scritto al ministro della Pubblica amministrazione, Giovanna Madia, per avere il via libera «a ulteriori scorrimenti delle graduatorie del concorso del 2010 per assumere giovani professionalità senza dover attendere i tempi lunghi delle procedure concorsuali». Le graduatorie degli idonei 2010 scadranno il 31 dicembre. Il tempo stringe.